giovedì 9 aprile 2009

Viaggio lungo la tratta ferrata Catanzaro lido - Sibari 10

In questa decima parte: le stazioni di Rossano e Corigliano


Viaggio lungo la tratta ferrata Catanzaro lido -Sibari: alla scoperta dell’isola che non c’è


di Romano Pesavento


Subito dopo la fermata di Toscano, c’è la stazione di Rossano, localizzata al P.B.c.a. n. 15 km 148+227 della rete ferroviaria. Per arrivarci occorre lasciare la SS 106 e proseguire verso Rossano Scalo.
Giunto in via Leonardo da Vinci sono arrivato alla mia destinazione. C’è molto traffico e trovare un parcheggio non è certamente facile. L’impianto ospita al suo interno alcune attività commerciali: edicola; bar. È presente, inoltre, la delegazione della polizia municipale. Sempre all’esterno si possono notare diversi cartelli indicanti sia le fermate urbane ed extraurbane dei pulman che il servizio taxi. Durante tutto il periodo estivo è attivo il servizio bus per l’Acquapark. Appena entrato nell’atrio, osservo un monitor che mostra gli orari di arrivo e partenza dei treni.
Con molto stupore che apprendo che l’intercity 782 per Milano C.le delle ore 18.49 ha un’ora e dieci di ritardo. Certo a pensarci mi accorgo quanto sia lontano l’ orario ferroviario della fascia ionica dalla definizione che troviamo nel libro Lector in fabula di Umberto Eco: “Proust poteva leggere l’orario ferroviario ritrovando nei nomi delle località del Valois echi dolci e labirintici del viaggio nervaliano alla ricerca di Sylvie. Ma non si trattava di interpretazione dell’orario, bensì di un suo legittimo uso pressoché psichedelico. Dal canto suo l’orario prevede un solo tipo di lettore modello, un operatore cartesiano ortogonale con un senso vigile della irreversibilità delle successioni temporali.” Tutto sommato visitando l’impianto sembra essere in un buono stato di conservazione, sia per quanto riguarda i servizi ai viaggiatori (bacheca con tabelle orario di arrivo e partenza treni; illuminazione; etc.) che per la pulizia degli ambienti.
Chiaramente, anche qui, molti locali risultano avere le porte blindate dalle grate in ferro e non è presente il personale di Trenitalia.
I binari presenti sono quattro di cui uno tronco. La loro lunghezza varia da metri 433 a metri 486.
A proposito della stazione, possiamo dalla sua pianta stabilire la struttura degli spazi interni che sono così articolati: bar (loc.li 1, 3, 4); caldaia (loc. 2); sala d’attesa (loc. 5); ex sala d’attesa (loc. 6); atrio (loc. 9); biglietteria (loc. 10); dirigente movimento (loc. 11); sala relè (loc. 12); deposito (loc. 13); centralina (loc. 14); batterie (loc. 15).
Durante il mio giro, noto che la stazione si comincia a popolare di persone che impazienti e infastidite, probabilmente dal ritardo, attendono il treno per Milano. Naturalmente, scopro che in molti trovano conforto nei locali del bar o all’edicola. Entro nel bar per bere qualcosa di fresco e sento “frusciante” mormorio che ha come oggetto l’inefficienza della rete ferroviaria.
Alcune persone, sedute presso i tavolini, sembrano stare lì solo per attendere l’arrivo e la partenza dei treni. Non sono, forse, molto lontani da quelle atmosfere e da quei personaggi così ben raccontati da Patricia Highsmith, la famosa scrittrice americana scomparsa agli inizi del 1995. Infatti, in un suo romanzo dal titolo “Senza pietà”, troviamo scritto: “Riempì gli intervalli tra l’arrivo di un treno e l’altro con una tazza di tè o una bibita al bar della stazione. Alle sette, di ritorno sul marciapiede per osservare i passeggeri del treno appena arrivato, Sydney vide un uomo che somigliava molto a quello che ricordava alla festa di Inez e Carpie”.
Per finire occorre citare il piccolo scalo merci, oggi in disuso. Ho, infatti, scoperto, proprio qui, una curiosità. Il cartello posto all’ingresso del cancello non è in italiano, bensì in inglese. Su di esso c’è scritto: “Railway Area – No entry exept to personnel”. Inoltre, le pareti lato binari del piccolo magazzino merci hanno disegnato dei murales. Non essendoci nient’altro da vedere, proseguo il mio viaggio verso la mia prossima tappa: Corigliano.
Pure questo impianto è situato nel centro urbano. Davanti alla stazione vi è un parcheggio non custodito. Appena giunto, constato che hanno sede, proprio qui, sia il comando del Corpo forestale dello Stato sia l’associazione nazionale dei carabinieri. Per quanto riguarda il Corpo forestale vi è una grande insegna con due bandiere (una italiana e l’altra dell’unione europea) posta nel centro del cornicione della terrazza dell’edificio.
L’entrata della stazione si presenta molto degradata. I muri dell’atrio sono sporchi. L’obliteratrice e la biglietteria automatica sono distrutte.
Quest’ultima è coperta da scritte che hanno completamente rovinato l’apparecchio. Stranamente, sopra di essa vi è un’insegna con su scritto: “Ambiente telesorvegliato”. O
sservando bene la struttura scopro che la telecamera non è operativa, anzi punta il suo obiettivo verso il soffitto della stanza. La pianta della stazione era così formata: bar (loc.1); centralina (loc. 2); batterie (loc. 3); sala relè (loc. 4); ACEI (loc. 5); biglietteria e gestione merci (loc. 7); dirigente movimento (loc. 8); capo stazione titolare (loc. 9); atrio passante (loc. 10); sala d’attesa (loc. 11); deposito bagagli (loc. 12); centrale termica (loc. 13); spogliatoio (loc. 14); wc (loc. 17).
I binari presenti sono tre di cui uno tronco. La lunghezza dei due binari utilizzati per il servizio passeggeri è pari a 480 metri. I marciapiedi sono puliti, malgrado occorra, però, riferire come sul lato sinistro del marciapiede del primo binario ci sia un forte annerimento della superficie causato da incendi vandalici, ed è visibile la linea gialla. Anche la piccola villetta posta sul lato destro dell’edificio è in buone condizioni.
Tutte le porte e le finestre risultano chiuse dalle grate di ferro. Al momento l’impianto è popolato solo dai viaggiatori in attesa dell’intercity per Milano. Nello scalo merci, anche questo ormai non più utilizzato, è localizzato un piccolo magazzino con a fianco una piccola costruzione che ospita i locali della Croce Rossa. I muri sono coperti da scritte e disegni. Dopo aver fatto qualche altra foto, salgo in auto e mi reco verso la fermata di Thurio.
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Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XIII n. 30 del 28/07/2006

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