Broussard l’inviato speciale de l’Express parigino alle prese con la povertà di Crotone
“Comune sinistrato vicino al mare. Il suo sindaco è un esponente dell’estrema destra che ama tanto le statue che evocano il fascismo, da aver fatto erigere un gladio gigante su una collina dei dintorni”
di Romano Pesavento
Dopo tanti scrittori del passato più o meno recente, attenti ora a fotografare le miserie della Crotone del loro presente, ora a celebrare la grandezza di una g
Tornando più strettamente alle inchieste giornalistiche, attività assai cara a Broussard, in occasione di un suo viaggio nell’Italia Meridionale, egli si è soffermato a fine Marzo 2006 a Crotone. Da qui un articolo pubblicato su L’Express in cui oltre a esprimere tutta la sua perplessità di fronte al gigantesco gladio cittadino, denuncia le carenze e i disagi di una provincia priva di fascino e soprattutto di servizi, non solo per gli exstracomunitari, sulla cui sorte incombe l’enorme struttura “CPT” localizzata nei pressi dell’aeroporto S .Anna, ma anche per i crotonesi stessi, costretti, se sprovvisti di adeguata segnalazione, o poderoso c
“Ecco Crotone, 60.000 abitanti. Comune sinistrato vicino al mare. Il suo sindaco è un esponente dell’estrema destra che ama tanto le statue che evocano il fascismo, da aver fatto erigere un gladio gigante su una collina dei dintorni.
Ma il Paese conosce Crotone per un altro motivo: migliaia di clandestini, arrestati in tutto il Sud, transitano ogni anno per questa città priva di fascino. Il centro di trattenimento, situato di fronte all’aeroporto, è il più grane d’Europa. Alcuni stranieri che vi soggiornano sono poi espulsi tramite charter. Altri, per lo più quelli originari di paesi in guerra, possono beneficiare di un permesso di soggiorno provvisorio. Tentano allora di lavorare in nero o di prendere il treno per i Nord. Qualche sudanese senza soldi occupa una casa in rovina vicino alla stazione. Un terreno incolto li separa dagli alloggi popolari italiani, ma nessuno viene mai a trovarli. Il Sud è anche questo: una terra cosi vicino all’Africa che a volte le sembra di subire la miseria del mondo . Gli stranieri non sono i soli a voler partire.
La maggior parte dei giovani laureati non hanno scelta: la Calabria non ha niente da offrire. Da questo punto di vista la situazione non è affatto cambiata dall’inizio del 20° secolo, l’epoca in cui gli uomini partivano verso Torino, Parigi o l’Australia.
Erano muratori, imbianchini, operai. Nel 2006 i loro discendenti sognavano di diventare avvocati o ingegneri “lassù” nell’”Italia dei ricchi”.”
L’emigrazione odierna, a differenza di quanto avveniva in passato, riguarda una sorta di fuga di cervelli, vale a dire personale qualificato, in direzione di territori più produttivi e gratificanti sotto il profilo della remunerazione. Tale malinconico e pernicioso, in quanto Crotone rischia di diventare una città di anziani e di raccomandati incapaci, fenomeno viene vituperato con fieri accenti di sdegno e lamentato con torrentizie, calde, lacrime, degne del teatro di Euripide, da ogni forza politica in campo. Ciò non toglie che tutto continui a scorrere secondo il suo corso. Nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa si diceva che b
Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XIII n. 43 del 03/11/2006
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