venerdì 21 giugno 2019

ARTE ITALIA - "Explore. Sulla luna e oltre" presso Palazzo Blu di Pisa

Romano Pesavento


L’emozionante viaggio dell’uomo sulla luna, in mostra al Palazzo Blu di Pisa, con il titolo “Explore. Sulla Luna e oltre”, è visitabile fino al 21 luglio. L’uomo di ogni epoca ha sempre puntato gli occhi verso il firmamento, cercando di scoprire, osservare e indagare i misteri dell’Universo, alcune volte inventando leggende, poesie, fiabe e racconti e altre giungendo realmente a grandi imprese, come nel caso dell’allunaggio avvenuto il 21 luglio del 1969 alle ore 2:56 e 15 secondi ora di Greenwich. La luna, millenaria compagna dei mortali, astro d’argento, dea, muta testimone di fatti e misfatti dell’umanità, finalmente trovava magici ambasciatori terrestri, gli astronauti, capaci di calpestarne il polveroso e sidereo suolo, su cui s’impresse lo scarpone tecnologico di Buzz Aldrin, regalando alle folle terrestri una sensazione di vertiginosa onnipotenza: “È un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità” (N. Armstrong).
Certo la Terra vista dalla prospettiva lunare sembrerà una fragile biglia azzurrognola sospesa nell’oscurità del vuoto cosmico; da sempre la luna si è presentata alla nostra vista come una moneta luminosa “Quivi ebbe Astolfo doppia meraviglia: che quel paese appresso era sì grande, il quale a un picciol tondo rassimiglia a noi che lo miriam da queste bande; e ch'aguzzar conviengli ambe le ciglia, s'indi la terra e 'l mar ch'intorno spande, discerner vuol; che non avendo luce, l'imagin lor poco alta si conduce.” (Orlando furioso, XXXIV, 71). Astolfo, personaggio ariostesco, nella fantasia estremamente “presaga” del poeta, scopre che la Luna è grande quanto la Terra. Le fotografie del nostro satellite ce la presentano di un polveroso chiarore, però tutt’altro che “incorruttibile”, bensì “butterata” dalle infinite collisioni con corpi celesti vaganti, soprattutto in considerazione del fatto che essa è sprovvista di atmosfera. Durante il percorso si snoda una carrellata di “memorabilia” incentrati sulla conquista dello spazio. Passo dopo passo si moltiplicano le testimonianze giornalistiche, i video e le fotografiche dei vari momenti storici più significativi. Si rivivono le atmosfere euforiche di un’epoca ormai passata, costellata da dubbi e perplessità, ma animata anche da grandi ambizioni, nascoste all’ombra della “Guerra fredda”. Alcune immagini sono davvero spettacolari: le macchie solari; l’aurora australe; le colonne di polvere sollevate dal vento stellare all’interno della Nebulosa dell’Aquila; la galassia Messier 104 (Sombrero). Non mancano gli aspetti curiosi, come la foto in cui Yuri Gagarin risulta intento a svuotare la vescica proprio sulla ruota dell’autobus che lo aveva condotto sul luogo del lancio spaziale. Da allora un bisogno fisiologico è diventato un goliardico rituale propiziatorio per tutti gli astronauti. Ampio spazio è dedicato anche al contributo italiano apportato alla ricerca scientifica in astrofisica: Vega Vettore Europeo di Generazione Avanzata); Leonardo Multi-Purpose Logistics Module (Stazione Spaziale Internazionale) e l’astronauta Samantha Cristoforetti costituiscono un vanto per il nostro paese nel mondo.
Un’area dell’esposizione è dedicata ai danni visti dall’alto provocati dall’uomo al pianeta; chi sostiene che la situazione non sia molto grave troverebbe molto probabilmente elementi sufficienti per ricredersi. L’esposizione è appassionante; i “vecchi” ragazzi ritrovano quella fantasia gioiosa che spingeva a immaginare mete sempre più lontane; i giovani di oggi potrebbero trovare nuovi spunti di riflessione per apprezzare e vivere le risorse della Terra; magari sognando scoperte scientifiche o viaggi intergalattici.
«La Luna è un deserto, […] da questa sfera arida parte ogni discorso e ogni poema; e ogni viaggio attraverso foreste battaglie tesori banchetti alcove ci riporta qui, al centro d’un orizzonte vuoto.» (Calvino, Il castello dei destini incrociati)

Pubblicato sulla testata la Provincia kr online

mercoledì 12 giugno 2019

ARTE ITALIA - "MONEYLESS L’Alchimista geometrico dell’arte urbana” - Palazzo delle Esposizioni di Lucca

Alla mostra “L’Alchimista geometrico dell’arte urbana” (3 maggio - 9 giugno 2019) del giovane Moneyless (Teo Pirisi) presso Fondazione Banca del Monte di Lucca, cosa si scopre? L’emozione di attraversare le periferie urbane colorate, navigando tra le traiettorie variopinte dei palazzi e delle zone depauperate, e a volte decadenti, rinnovate da tonalità luminose e ricche di contrasto. Cosa ti rimane? È la pura follia giocosa di uno spirito immaginifico e vitale.











lunedì 10 giugno 2019

Milano, Pirellone - Dodicesima edizione del Gala “Eroe per i Diritti Umani”

Giorno 28 maggio 2019, mi è stata conferita a Milano da parte dell'Ass. per i Diritti Umani e la Tolleranza (patrocinio Regione Lombardia; in collaborazione con UNITED PLANET organo partecipante all'ECOSOC - Nazioni Unite ) la nomina di Ambasciatore per i Diritti Umani 2019. La cerimonia si è svolta presso il Pirellone, sede della Regione Lombardia.
                                                      
                                

ARTE ITALIA - ''Exit Morandi'': la mostra al Museo del Novecento a Firenze per celebrare i 55 anni dalla scomparsa del pittore bolognese

Romano Pesavento

Il Museo del Novecento di Firenze propone fino al 26 giugno la Mostra “Exit Morandi” per celebrare i cinquantacinque anni dalla scomparsa del pittore bolognese. 




La luminosità, la geometria e la “solitudine” delle nature morte, il rilassante verde muschio dei paesaggi costituiscono momenti di purezza in cui spaziare lentamente e con consapevolezza. Attraverso l’esposizione, si vive il privilegio di visitare un mondo semplice e al tempo stesso complesso, in cui il tutto si riflette sull'istante,  che l’astista cattura sulla sua tela. Osservando le colline assolate, immerse in tonalità metafisiche e sfumate da foschie vagamente lattiginose, si percepisce l’odore della Natura, il ritmo lento del tempo; si coglie dalle sue raffigurazioni una spiccata propensione all'indagine, all'investigazione della realtà: a Morandi non interessa ciò che vedono gli altri, rifiuta l’esercizio di stile fine a se stesso, ma cattura l’anima profonda dei soggetti circostanti.

Ama il vetro, pezzo forte delle sue “nature morte”, perché meglio di qualunque altro elemento si presta a un gioco di rifrazioni, calde e fredde, pur rimanendo intatto ed adamantino nella sua scarna linearità. Dove la luce e le linee si uniscono arriva il messaggio pittorico – poetico di Morandi, ermetico e aprico al tempo stesso nella sua enigmatica semplicità.

 Per me non vi è nulla di astratto: per altro ritengo che non si via nulla di più surreale, e di più astratto del reale.” (Giorgio Morandi) 

Pubblicato su la Provincia kr online

Reportage fotografico







domenica 2 giugno 2019

ARTE ITALIA - ''Heroes - Bowie by Sukita'': la mostra fotografica sulla rockstar piu' glamour dei due millenni a Palazzo Medici Riccardi di Firenze

Romano Pesavento


Firenze ospita nelle sale di Palazzo Medici Riccardi fino al 28 giugno la mostra “Heroes - Bowie by Sukita”. Eclettismo, glamour, rock e teatralità si fondono nelle visioni artistiche dell'Andy Warhol del Pop: il Duca Bianco.


La ricerca delle emozioni e al contempo la voglia di avventurarsi lungo la strada della creatività, dell’evasione, dell’atipicità muovono i tanti fan che visitano l’esposizione. Immortalato da Masayoshi Sukita, Bowie entra in un mondo ultraterreno e diventa “l’extraterrestre” pronto a volare in uno spazio indefinito sulle note della sua musica.


Ambientazioni inusuali e a volte comuni si legano alla vita dell’artista; al di là dell’eleganza delle immagini è la genialità ad avere il sopravvento. Diritti civili e performance antimperialistiche trovano ampio spazio nelle azioni sceniche di Bowie, riflettendo uno status quasi rivoluzionario, anima di un pop / rock all'avanguardia, mai banale, anche se di massa, e attento alle problematiche sociali.


L’anormalità vive nella normalità degli sguardi, delle pose, dei colori; l’invenzione si sviluppa lunga la linea del progresso verso mete alternative. Iggy Pop è immortalato in alcuni scatti ora ironici, ora inquietanti, comunque suggestivi.


Vulcanico, camaleontico, talentuoso e raffinatissimo “Ziggy” costituisce una sorta di anomalia nel panorama musicale pop: elegante e irraggiungibile come solo i divi del muto sapevano essere eppure popolare, trasversale e celeberrimo.


Le fotografie trasmettono perfettamente una simile, bizzarra, dicotomia; il cui esito finale è puro godimento estetico, una corrente originale inesausta che si effonde in linee, forme, colori, istantanee iconiche e originali.

Pubblicato sulla testata "la Provincia kr online"