venerdì 21 luglio 2017

Diario di viaggio in Italia. Sorrento, Pompei; Capri ed Ercolano: meraviglie senza tempo


Romano Pesavento






“Qui dove il mare luccica”…….


Il sole splende alto in cielo e con i suoi raggi illumina i tanti colori del golfo di Sorrento; immersa tra la frescura della vegetazione lussureggiante, gli accesi colori dei limoni, dei buganvillee in fiore e i profumi intensi del gelsomino, la città di Sorrento è da sempre una meta privilegiata del turismo internazionale.
 I vicoli e le piazzette gremite di folla brulicano di vita “inimitabile”; i bar e i ristoranti sono pieni di bella gente forestiera che si delizia il palato con le squisitezze locali. Le incantevoli vedute panoramiche fanno riecheggiare nella mente i versi di “Caruso”. Da qui sono passati i grandi poeti, intellettuali di spicco e celebri artisti, come Torquato Tasso, Caruso, Benedetto Croce etc.. Le chiesette sono piccoli gioielli disseminati nel centro storico. Al tramonto, lo spettacolo naturale offerto dal Vesuvio e dalle insenature della costa diventa poesia tersa. Il borgo di Marina Grande è certamente pittoresco; quasi in ogni luogo si assapora l’atmosfera del film “Pane, amore e gelosia”. Sofia Loren è un’icona popolare amatissima, la cui presenza viene celebrata nei più disperati angoli. E’ veramente romantico mangiare qui sulla spiaggia difronte al mare.








Meraviglie e tesori nella Pompei antica


Immersa in un’afa canicolare e fumigante. la metropoli dell’antichità si estende per ben ventisei ettari con l’imponenza di un gigante addormentato. Sin dai primi passi, nel sito archeologico si respira l’aria del passato e il terrore che avrà “pietrificato” e reso immortali abitanti e strutture. Nonostante il sito sia molto affollato dai soliti stranieri, la grandiosità dei reperti e degli edifici assorbe totalmente la concentrazione del visitatore, sprofondandolo in una dimensione senza tempo, annichilendolo quasi dinnanzi a tanto splendore.
L’eruzione del 79 d.C. ha cancellato una città ma nel contempo ne ha preservato la bellezza. I mosaici, gli affreschi, le terme, la palestra, il foro, l’anfiteatro, le botteghe, le case, i giardini, le strade, le fontane, i calchi dei corpi sotto il sole abbacinante rivivono e rivelano quanta effimera eppure straordinaria sia la potenza umana. Fascino ed enigmaticità si sprigionano soprattutto nella Villa dei Misteri i cui riti ancora adesso sono oggetto di interpretazione. E’ proprio vero quanto scriveva René de Chateaubriand “Una città romana conservata nella sua interezza, come se gli abitanti fossero andati via un quarto d’ora prima.”








Gli smeraldi di Capri

L’isola per molti è una meta turistica per vip; per altri è un pezzo di roccia scagliato nella luce, bagnato dalle iridescenze di mille flutti cangianti e mutevoli; qui puoi veramente pensare di trovarti di fronte all’epifania di qualche divinità primigenia; soprattutto per i fortunati che s’insinuano nella profondità rupestre e “archetipa” della grotta azzurra.
I cristalli delle acque marine baciati dal sole riflettono nel buio un azzurro smeraldo, che illumina la grotta facendo sognare chiunque. Luce, acqua e buio. Gli elementi della creazione in suprema armonia sotto i nostri occhi. Dalla barca le colline assolate verdeggianti e frondose danno origine a irte e strapiombanti scogliere, componendo paesaggi impressionistici. I Faraglioni, muti testimoni dell’antichità, sono l’emblema della Natura. Non a caso l’imperatore Tiberio aveva scelto come sede per il suo “otium” proprio Capri e anche il principe della risata,Totò.









Una passeggiata a Capri

Girovagare sull’isola è un po’ come ascoltare una bella fiaba. I negozi, la piazzetta, la funicolare, la cattedrale di Santo Stefano creano un piccolo e prezioso presepe artistico.
Le ombre degli alberi e della vegetazione accompagnano nel fresco il visitatore nel suo meraviglioso tour. I giardini di Augusto, con le variopinte composizioni floreali alternate a graziose sculture, deliziano lo spirito e rallegrano l’umore. Le viste panoramiche danno vita a coreografie spettacolari, degne dei più grandi film green. La villa Jovis, costruita dall’imperatore Tiberio nel 27 d.C, è una meta in salita che sembra essere irraggiungibile a piedi, sempre gli stessi cartelli con la stessa distanza, ma una volta arrivati si dispiegano gli stupendi scorci paesaggistici di Capri.   









L’urlo degli scheletri di Ercolano: Vesuvio in fiamme!!!!


E mentre il giorno cede il passo alla notte e il tramonto fa arrossire il Golfo di Sorrento, regalando tanta magia ai fortunati turisti, l’indomani è già arrivato e si parte per l’ultima tappa del tour: il parco archeologico di Ercolano.
Il sito che si estende per quattro ettari, microscopico rispetto a Pompei, è ancora impressionante: la distesa di lava che ha coperto il centro urbano, muovendosi lentamente, ha lasciato quasi intatti gli edifici e tante strutture urbane.  Il legno nero pietrificato restituisce l’immagine di come erano internamente alcune case: i tetti, le scale, le porte, i letti e tanto altro. E così emoziona trovarsi difronte alla Terrazza di Marco Nonio Balbo, alla Casa del Tramezzo con un’enorme porta pieghevole in legno, alla Casa a Graticcio con il balcone sorretto da tre colonne in laterizio, alla Casa di Nettuno ed Anfitrite con il bellissimo mosaico in pasta vitrea raffigurante Nettuno e Anfitrite, alle Terme del Foro, al Collegio degli Augustali con gli stupendi affreschi che propongono le immagini di tante divinità, alla Taverna di Priapo con le sue decorazioni parietali … Finisce così che l’urlo inquietante degli scheletri accovacciati nelle insenature una volta in riva al mare sembra richiamare l’attenzione dei passanti rispetto ai catastrofici incendi dolosi ai piedi del Vesuvio. Questa volta il Vesuvio non c’entra!!!