lunedì 13 aprile 2009

Dossier Cellulosa

Tra passato e presente viaggiando attraverso la storia dello stabilimento crotonese
Cellulosa: ultimo pezzo di storia industriale


di Romano Pesavento
In questo dossier abbiamo voluto presentare, attraverso una ricostruzione storica basata su documenti delle RSU, l’iter della Cellulosa e del suo indotto, convinti che tutto ciò potrà fornire un contributo a quanti un giorno si interesseranno di problematiche connesse al polo industriale di crotone.
La storia della Cellulosa ha inizio nel 1973, quando su iniziativa dell’INSUD (finanziaria dell’EFIM, società per azioni controllata dal ministero del Tesoro che svolge, inoltre, attività di pianificazione e di assistenza tecnica a favore di enti pubblici e di aziende private, promuovendo programmi di sviluppo a carattere comunitario, nazionale e regionale) fu costruito l’impianto presso l’attuale zona industriale. Inizialmente gli impianti da costruire erano due, uno per la produzione di cellulosa e l’altro per la lavorazione della pasta semichimica; si realizzò solo quest’ultimo. Perciò l’attività aziendale fu costretta a gravitare intorno ad un solo reparto: quello che produceva semilavorati per la cartiera. Negli anni ’80, mentre le altre industrie attraversavano un periodo di crisi, si poneva per la Cellulosa Calabra S.p.A. la necessità di far sviluppare in toto la struttura onde evitare crisi drastiche per l’impianto. Nel 1983 si intravedeva uno spiraglio positivo, costituito dal possibile finanziamento di 14 miliardi e 800 milioni, promesso dall’INSUD, per coprire il capitale sociale e far fronte ai debiti accumulati. Veniva anche stabilita una spesa di circa 10 miliardi per costruire attrezzature contro l’inquinamento, come previsto dalla leggi Merli. Era in quegli anni prioritario raggiungere uno stabile assetto societario, dato che i fondi da erogare non erano del tutto sufficienti per una politica industriale di lungo periodo. Bisognava quindi, come da più parti sollecitato, muoversi in questa direzione. Trovare nuovi azionisti risultò fondamentale, visto che la posizione dell’INSUD non era del tutto chiara in quanto i pacchetti azionari della società relativi a Crotone raggiungevano il 95%; tale quota risultava irregolare perché di molto superiore alla soglia limite pari al 49%. Così in base alla legge proroga della Cassa per il Mezzogiorno, la INSUD dovrà cedere al Poligrafico dello Stato la gestione societaria e finanziaria della fabbrica, senza aver mantenuto in toto le promesse di investimento fatte in precedenza. La vertenza Cellulosa Calabra S.p.A. si presenta semprepiù delicata, tanto che durante il 1996 si richiese l’intervento della Regione per tentare di risolvere una situazione divenuta alquanto drammatica. A tal proposito inizialmente con la legge regionale n. 24 del 12/08/96 e successivamente con le integrazioni e le modifiche di cui alla legge regionale n. 39 del 23/12/96 viene approvata un’importante manovra economica. Con tale provvedimento la Regione veniva autorizzata tramite la Fincalabra S.p.A. a sottoscrivere quote di capitale sociale in misura non superiore al 30% della costituenda società Cellulosa 2000 S.p.A..
Nei primi mesi del ’97, venne presentato, alla Società Consortile per azioni “Crotone Sviluppo” il progetto “Cellulosa 2000”, per l’ammissione al finanziamento previsto dalla Sovvenzione Globale. Il progetto prevedeva la produzione a regime di 18.000 tonn.ca. di cellulosa da linters e fibre annuali per il settore cartario e quello chimico. L’investimento totale corrispondeva a 27.065,00 milioni di lire così diviso: capitale proprio investito 10.932,00 milioni di lire, capitale finanziato 16.133,00 milioni di lire. Il numero di occupati previsto era di 90 unità.
Con lettera protocollo n. 381/97 del 28.07.1997 perviene alla Cellulosa Calabra s.p.a la risposta positiva da parte di Crotone Sviluppo. In tale lettera si comunicava, infatti, che l’iniziativa era stata ammessa alla graduatoria del bando ed aveva assunto la posizione n.54.
Il 26.09.97, circa due mesi dopo, Crotone Sviluppo richiede, come previsto dagli adempimenti amministrativi, all’azienda una serie di dati inerenti i servizi e le infrastrutture. Tali dati vengono forniti dalla stessa il 14.10.97; in tale documento viene, inoltre, sollecitata una maggiore celerità nel iter burocratico/amministrativo dell’istruttoria.
Il 15.10.97 Crotone Sviluppo invia una lettera con protocollo DG.49/97 in cui confermando il risultato positivo delle valutazioni istruttorie del progetto e la posizione in graduatoria, riferiva che al momento era possibile liquidare solo una somma di 2.5 miliardi, cifra del tutto marginale rispetto all’investimento complessivo (27 miliardi). Si apprende, inoltre, che sempre nello stesso documento Crotone Sviluppo riferiva di iniziative direttamente assunte per l’integrazione del finanziamento presso i Ministeri del Lavolo e del Bilancio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri/Task Force e la Presidenza della Regione Calabria.
Si dovrà aspettare fino all’8/07/1998 per apprendere dalla lettera numero protocollo DG.302/98 che l’ammontare del contributo a disposizione è di Lit. 16.133 milioni. Il 24.09.1998 si costituisce la nuova società “Cellulosa 2000 S.p.A.” con un capitale sociale di 15 miliardi. I soci che partecipano al capitale sono per il 30% la Fincalabra (in esecuzione della finalizzata legge regionale n.24/96) e per il 70% la Prisma 2000 S.p.A..
Quest’ultima aveva, qualche mese prima, presentato alla Regione Calabria ed a Fincalabra un progetto industriale, autonomamente finanziato, da attuarsi a Crotone nell’ambito di attività indirizzate alla produzione di energia da biomasse e distribuzione della stessa. Il progetto si sarebbe dovuto così integrare con il precedente (Cellulosa 2000), attuando a Crotone un polo agro-industriale ed energetico.
Dopo vari e intensi incontri tra le parti istituzionali ed economiche (Presidenza del Consiglio dei Ministri/ Task Force, Fincalabra, Regione Calabria, Cellulosa Calabra e Prisma 2000) con delibera di giunta n. 2602 del 02.06.98, la Regione Calabria formalizza il piano industriale complessivo di Prisma 2000. Detto ciò e per una maggiore comprensione dell’intero progetto ripercorriamo i capisaldi principali del documento.
Per quanto riguarda l’idea imprenditoriale troviamo scritto: “Con riferimento al recente Piano Energetico Nazionale che prevede entro l’anno 2010 una produzione di energia elettrica da biomasse di circa 2.800 MW corrispondenti ad una richiesta di combustibile di circa 28 milioni di tonnellate, PRISMA prende in considerazione di realizzare in Calabria, a Crotone, nelle aree Cellulosa calabra e Strongoli (ex zuccherificio), un primo polo industriale per la produzione e distribuzione di combustibile da biomassa.
Tale intervento, che all’avvio è riferito anche alla realizzazione di una centrale elettrica a biomassa della potenza di 20 MW e, con la progressiva valutazione di altre disponibilità per la fattibilità di insediamento di attività offerte dal territorio, si è via via articolato rendendo possibile l’integrazione della linea principale di intervento (biomassa per energia) con collaterale produzione di cellulosa da linters di cotone (progetto studiato per la ristrutturazione di Cellulosa Calabra positivamente inserito nella graduatoria per il finanziamento con i fondi attribuiti alla “Sovvenzione Globale per l’area di crisi di Crotone”), integrandolo, nell’area di Strongoli, con una linea di lavorazione della materia prima agricola (cotone), dalla quale ottenere semilavorati funzionali alla produzione della cellulosa e cascami per combustione.”
Tutto ciò, come si rileva dal programma, avrà come fine oltre la crescita dell’occupazione nell’intero territorio crotonese anche un riordino del patrimonio boschivo regionale. “Nel complesso, quindi, sono previste tre nuove linee industriali, oltre alla centrale elettrica, con il totale recupero dell’occupazione diretta e delle integrazioni previste per l’area industriale di Crotone (200-235 addetti a regime), un ulteriore consistente indotto occupazionale e reddituale nel settore agricolo e forestale della Regione, nonchè altro indotto per il locale terziario portuale, trasporti e servizi.
L’iniziativa offre infatti alla Regione la possibilità di introdurre nel territorio colture intensive di boschi a rapida rotazione nelle Aree oggi in posizione di “set-aside” e di dar luogo a lavori di riordino del patrimonio boschivo, in quanto assistibili dalla garanzia del collocamento dei prodotti minori e di risulta delle attività connesse. Offre inoltre alla Regione la possibilità di reintrodurre sul territorio la coltivazione del cotone. Tale sperimento è già stato economicamente e colturalmente effettuato con successo sia in Grecia che in Spagna.”
È importante, a nostro avviso, per avere un quadro complessivo del progetto riportare anche le fasi di Sviluppo ed i dati principali dell’iniziativa.
Per quanto concerne il primo punto troviamo scritto: “A valere per la realizzazione dell’impegnativo progetto, PRISMA ha firmato nell’aprile 1998 un accordo di Joint Venture con api Holding S.p.A. ed ABB Euro srl per lo sviluppo e la realizzazione in Project Financing di non meno 60 MWe e del centro di produzione di combustibile (chippato di legno).
In considerazione della collaborazione offerta dalla Regione Calabria, nonchè dalla disponibilità di aree adeguate (oltre 500.000 mq. di superfici industriali tra Crotone e Strongoli) i Partners, PRISMA-api-ABB, convengono di realizzare l’intero programma di 60 MWe attraverso la Cellulosa Calabra S.p.a. come segue: A) nell’area Crotone (area industriale della Cellulosa Calabra) - due moduli da 10 MWe ciascuno, riattivazione dell’esistente impianto di chippatura da asservire al fabbisogno dei moduli stessi (circa 200.000 tons/anno); B) nell’area Strongoli (dotata di svincolo ferroviario interno) – due moduli da 20 MWe ciascuno, realizzazione di un nuovo impianto di chippatura da asservire al fabbisogno dei moduli stessi (circa 400.000 tons/anno), ma ulteriormente ampliabile per successivi nuovi programmi.
La Regione Calabria interessata all’iniziativa ed a sostegno della stessa, ha assunto la delibera n.2602 del 02.06.98 – condizionata unicamente dal realizzarsi di tutte le intese tra le parti (incluso il finanziamento del progetto “Cellulosa 2000”), con la quale tra l’altro, si impegna verso Cellulosa Calabra S.p.A.: a) a sottoscrivere una concessione decennale per i cicli di diradamento e manutenzione boschiva; b) a mettere a disposizione 3.000 ettari di aree incolte per l’attivazione di forestazione industriale finalizzata alla produzione di biomasse; c) a disporre l’accorpamento dell’area di strongoli e la concessione della stessa per la collocazione di una centrale elettrica da 40 MWe ed un centro per la produzione di chippato.
Cellulosa Calabra diventa quindi il tramite strategico per la realizzazione del progetto, poichè, oltre agli assets ed al personale tecnicamente preparato è introdotta nel mercato mondiale del legname, e diviene titolare dei diritti di concessione dalla Regione Calabria con l’assenso e le autorizzazioni locali.
Con l’acquisizioni di Cellulosa Calabra S.p.A., Prisma 2000 si è inoltre offerta di acquistare dalla Cartiere Miliani S.p.A., il 90% circa di NACO Internazional S.p.A. società titolare di brevetti relativi ad un processo ecologico per la produzione della cellulosa anche da piante annuali e sottoprodotti agricolo-forestali.”
Per quanto riguarda il secondo punto (Dati principali dell’iniziativa) riportiamo integralmente quanto troviamo scritto nel documento: “Investimenti totali diretti così suddivisi: a) Realizzazione di due centrali elettriche costituite da quattro unità (2x10; 2x20) per complessivi 60MWe e di un nuovo opificio per la produzione di “chippato di legno”: 400 miliardi di lire; b) realizzazione di un impianto per la produzione di circa 18.800 tons/anno di cellulosa da linters di cotone: 27,1 miliardi di lire assistiti da 16,2 miliardi di contributo in conto capitale da erogarsi con i fondi della Sovvenzione Globale per l’area di crisi di Crotone.
Ricavi complessivi netti verso l’esterno – esclusi cioè gli interscambi tra le singole unità produttive localizzate nelle due aree industriali di Crotone: nell’ordine dei 170 miliardi di lire all’anno.
Domanda indotta ai servizi locali, portuali e dei trasporti, nonchè valorizzazione delle materie agro forestali, cioè ricavi assicurati agli operatori agricoli e forestali locali che assommano ad oltre 10 miliardi di lire all’anno.
Superfici agricole direttamente interessate alla coltivazione di tipologie di alberi a rapida rotazione, tramite le Organizzazioni Territoriali preposte: ca. 3000 ettari già nel prossimo triennio.
Di estensione ben superiore sono le superfici forestali calabre, la cui tutela ambientale e riordino del patrimonio boschivo saranno resi possibili dalla valorizzazione degli scarti, in quanto l’iniziativa industriale si propone quale naturale sbocco per il collegamento economico di tali materiali di risulta.”
Da quanto su detto si costituisce, così, il 23.07.98 la Biomasse Italia S.p.A.. Il capitale sociale è composto per il 32% da Prisma 2000, per il 24% da ABB Europe e per il 24% da Holding API, il rimanente 20% è detenuto dalla società Sviluppo Italia S.p.A. che manterrà per 5 anni la quota di minoranza. Alla scadenza dei cinque anni la compagine sociale sarà così ripartita: 40% Prisma 2000 S.p.A., 30% ABB Europe, 30% Holding API.
A questo punto, occorre spendere qualche parola su Prisma 2000, cercando di fornire indicazioni sia di natura finanziaria sia sulle principali strategie. Per quanto riguarda la compagine sociale, nel business plan 1999-2001, si rileva che era così divisa: il 40% è detenuto da SFC (Sociètè Financiere Cremonese che fa capo ad Aldo Bonaldi), un’altro 40% è della Barguzin Holding Danmark (gruppo Carlo Gavazzi) e il rimanente 20% è di proprietà della ESCOTEC Sdn. Bhd.. Invece per gli obiettivi, sempre nello stesso documento, si viene a sapere che erano principalmente due: il primo consisteva nello sviluppare attraverso “Società Progetto”, centrali elettriche leggere, alimentate da fonti rinnovabili: gas, biomasse vegetali (chippato di legno) e idroelettriche; il secondo si fondava sul promuovere e coordinare, per conto delle “Società Progetto”, la struttura finanziaria e legale – l’ingegneria e la costruzione dell’impianto – il reperimento del combustibile – la gestione dell’impianto.
Dopo aver raffigurato per grandi linee la situazione economica e il percorso storico cerchiamo di affrontare adesso i passaggi che portarono allo sviluppo e attuazione del progetto.
Per far ciò dobbiamo illustrare il periodo compreso tra il 23.07.98 e l’01/10/98 e considerare lo status e la trasformazione economica delle tre aziende (Cellulosa Calabra S.p.A., Cellulosa 2000 S.p.A. Biomasse Italia S.p.A.).
Iniziamo con la Cellulosa Calabra S.p.A.. Alla data dell’01/10/98 essa occupava n.130 unità lavorative così suddivise: n. 2 dirigenti; n.39 impiegati; n.89 operai.
Il programma predisposto per il trasferimento ed utilizzo del personale da Cellulosa Calabra S.p.A. a Cellulosa 2000 S.p.A. e Biomasse Italia S.p.A., era il seguente: n. 128 unità lavorative (impiegati e operai) in servizio alla Cellulosa Calabra, saranno assunte a tempo indeterminato da Cellulosa 2000 (n.90 unità) – Biomasse Italia (n.38 unità), per i quali con decorrenza 1.10.98 viene attivata la procedura di consultazione con le OO.SS., di cui all’art.47 della legge n.428/90.
La Cellulosa Calabra S.p.A. attiverà dall’01.10.98 la procedura e messa in C.I.G. Straordinaria per “crisi aziendale a zero ore” per n. 109 unità, nel quadro di intese da definire; mentre, le restanti 19 unità che non saranno poste in C.I.G., verranno assunte da: Cellulosa 2000 S.p.A. n.16; Biomasse Italia S.p.A. n.3. Al termine dei 12 mesi di C.I.G., previsti dalla legge n.223/91 per la crisi aziendale, il personale non ancora assorbito da Cellulosa 2000, causa tempi realizzo impianti, verrà assunto da quest’ultima e proseguirà la C.I.G.S. per riorganizzazione aziendale fino al realizzo e preavviamento dell’impianto.
Durante il periodo di C.I.G.S., sarà predisposto attraverso “Crotone Sviluppo” un articolato intervento formativo finalizzato all’inserimento di n. 61 unità in “Cellulosa 2000 S.p.A.” e n.33 in “Biomasse Italia S.p.A.”.
Per quanto riguarda Cellulosa 2000 S.p.A. dobbiamo solo ricordare che delle 90 unità, n.16 verranno trasferite direttamente da Cellulosa Calabra S.p.A. a Cellulosa 2000 S.p.A.; le restanti 74, poste in C.I.G.S., saranno assorbite secondo il piano di rientro previsto.
La situazione è simile per Biomasse Italia S.p.A.; infatti, delle 38 unità, n.3 saranno trasferite direttamente da Cellulosa Calabra a Biomasse Italia, mentre le rimanenti 35 poste in C.I.G.S., saranno assorbite secondo il piano di rientro.
Per quanto riguarda l’utilizzo della C:I.G.S. terminerà il 23/11/2001, quando le ultime 28 unità rientreranno al lavoro in azienda presso Cellulosa 2000.
L’Aiuto di Stato n. 400 del 2000
Il 26.06.2000 il Governo italiano notifica alla Commissione europea un progetto di aiuto di stato di di 17,5 miliardi in favore di Biomasse Italia S.p.A. per la costruzione di uno stabilimento di produzione di biomassa a Crotone. Tale aiuto di stato viene considerato compatibile dalla commissione il 28.11.2001.
2002: inizia fase di start-up presso Cellulosa 2000Nel febbraio 2002, presso Cellulosa 2000, inizia la fase di star-up, durante la quale s’intuisce che l’impianto realizzato è carente sotto il profilo della produzione in qualità e quantità.
A settembre 2002, il processo produttivo viene organizzato in ciclo continuo: 7 giorni su 7 in tre turni. Continua lo start-up per migliorare la qualità della produzione, con l’ausilio dell’impianto pilota per la ricerca. Viene completato l’organico con 20 unità provenienti dai corsi work-esperience. Per quanto riguarda la produzione i prodotti sono divisi per impiego (cartario o chimico). Per quanto riguarda il cartario gli impieghi sono i seguenti: 1) cartamoneta, tipo P2-MV-65, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) 90, viscosità (ml/g) 1300; 2) carta tecnica ad alta resistenza, tipo P2-LV-40, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) >89, viscosità (ml/g) 550-650; 3) carta artistica e da pergamena, tipo P3-50, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) 90, viscosità (ml/g) 950-1050; 4) carta da scrivere e per filtrazione resistente, tipo P4-LV-00, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) >89, viscosità (ml/g) 900; 5) carta assorbente ed impregnante, tipo P5-MV-30, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) 90, viscosità (ml/g) 900-1100; 6) carta da scrivere voluminosa e per normale filtrazione, tipo P5-LV-30, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) 91, viscosità (ml/g) 550-650. Nel caso chimico si ha: 1) acetati (di-e tri-acetato), tipo AC 1200, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) >89, viscosità (ml/g) 1150-1300; 2) Nitrocellulosa (propellente e industriale), tipo NC I 800, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) 91, viscosità (ml/g) 750; 3) eteri (CMC, MC, HEC, HPC), tipo E400-E1800, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) 93, viscosità (ml/g) 400-1800; Viscosa, tipo V500, caratteristiche G.B. (%, Elrepho) >89, viscosità (ml/g) 500.
Il mercato della cellulosa da linters
Occorre, a questo punto, illustrare brevemente anche il mercato della cellulosa da linters di Cellulosa 2000 S.p.A. facendo, naturalmente, una divisione per tipologia di prodotto. Per quanto riguarda l’uso cartario, abbiamo due principali caratterizzazioni. La prima interessa la carta moneta e la carta ad alta resistenza. Per tale tipologia i consumatori/clienti sono: Cartiere Miliani Fabriano (Italia), Radece Papir (Slovenia), VHP (Olanda), Fabriqua de Moneda y Timbre (Spagna), Louisenthal (Germania). La seconda riguarda, invece, la carta per scrittura, la carta per filtrazioni e le carte per uso artistico. I consumatori/clienti sono: Inveresk (UK), Weidmann (Svizzera, Papeterie Lana (Francia), Arjowiggins (Francia, Neograph (Rep. Ceca), Olanske Papirni (Rep. Ceca), Cartiera Artem (Italia), Fedrigoni (Italia), Gmund Papierfabrik (Germania, Hahnemuhle Fine Papers (Germania).
Anche per l’uso chimico abbiamo due principali tipologie. La prima è l’acetato di cellulosa i cui consumatori/clienti sono: Acetati Italia (Italia), Daicel (Giappone), Mitsubishi Chenicals (Giappone). La seconda racchiude varie tipologie di Eteri come CMC, MC, HEC, HPC. Per tale prodotto i consumatori sono: Lamberti (Italia, Dow Chemical, Akzo, Wolff Cellulosics (Germania), Metsla Serla (Olanda).
Luglio 2003: riduzione della produzione
Fatta questa breve analisi è bene riprendere il nostro cammino dal mese di luglio 2003. Proprio in questo mese, infatti, la produzione viene ridotta a 6/7: l’azienda motiva la scelta con l’esigenza di completare la formazione dei nuovi assunti e per smaltire gli stock di cellulosa prodotta giacente in magazzino. In seguito si ricorre a forme di ferie collettive forzate, mentre l’azienda s’impegna a investire in modifiche sull’impianto per ottenere standard qualitativi sia nel settore cartario che in quello chimico, avendo individuati possibili acquirenti del secondo tipo di prodotto.
A Settembre 2003, dopo alcune modifiche su parti dell’impianto, si riprende il ciclo continuo, con frequenti fermate, senza che la società abbia mantenuti gli impegni finanziari promessi.
La cassa integrazione del 2004
Nell’intervallo di tempo tra Aprile egiugno 2004 la società chiede il ricorso alla c.i.g per crisi di mercato per 13 settimane. Agosto 2004 l’azionista di riferimento convoca la delegazione aziendale, le RSU, il Presidente della provincia di Crotone, le OO.SS. territoriali a Cremona per illustrare il piano industriale per il rilancio di Cellulosa 2000. Nel corso della riunione l’azionista informa della volontà di voler finanziare la ristrutturazione dell’impianto per un importo di € 3,5 mil.ni, per rilanciarne la produzione, è impegnato a ricercare un partner per verticalizzare la produzione (Gruppo Radice).
Settembre 2004 ripresa produttiva. Nel dicembre 2004 nuovo tavolo, a Crotone, presso l’ufficio di presidenza della Provincia, la società ribadisce l’investimento di € 3,5 mil.ni per il rilancio della fabbrica, a fronte di ciò chiede un periodo di c.i.g. di altre 13 settimane per smaltire le scorte di cellulosa a magazzino e per realizzare gli interventi previsti.
Il piano di rilancio del 2004
In data 07/12/2004 l’impresa con una nota illustra il piano d’intervento relativo al miglioramento del ciclo produttivo. Il piano articolato in 5 punti fondamentali è il seguente: a) migliorie al ciclo produttivo. Interventi radicali sull’epurazione a monte ed a valle della cottura, in modo da garantire la capacità produttiva di progetto dell’impianto oltre che il miglioramento della pulizia del prodotto e la diminuzione della percentuale di scarto; b) Ciclo acqua. Rielaborazione del ciclo acqua con recupero della stessa che consentirà di abbassare del 50-60% i consumi d’acqua industriale nelle varie sezioni dell’impianto (cicli chiusi). Inoltre ciò consentirà di abbassare i costi di trattamento reflui. Tutto questo è frutto di una ricerca già avviata da tempo e che avrà il suo epilogo nel primo trimestre 2005, in quanto siamo in attesa (entro il 15/01/2005) di avere a Crotone un impianto pilota per il trattamento acque, che consentirà, con i tecnici della Grant, di completare il flow-sheet dell’impianto, avendo a disposizione tutti i ricicli delle acque; c) Recupero calore e risparmio energetico. E’ in fase di completamento una proposta per i recuperi calore da fare sull’impianto, oltre che un programma di utilizzo più razionale delle macchine del ciclo (in funzione del tipo di cellulosa da produrre) in modo da abbattere ulteriormente i consumi d’energia; d) Servizi. Interventi sull’acqua industriale in arrivo per migliorare la qualità; e) Tempi di realizzazione. La modifica a) è in fase di completamento (a monte cottura) in quanto stiamo definendo la strumentazione (gennaio 2005). Per la parte a valle della cottura, la linea fibra è stata definita e disegnata, così come pure il layout macchine. Si completerà il lavoro con i ricicli delle acque alla fine delle prove con il pilota, che si prevede per la fine di marzo 2005. Punti d), e), f), g). Completamento entro fine marzo 2005.
Nel marzo 2005, l’amministratore delegato chiede la proroga della c.i.g. per ulteriori 13 settimane, la causa è la difficoltà di vendere il prodotto al cambio euro/dollaro. La società si sta impegnando nella ricerca di un partner, individuato in un produttore di linters cinese, con il quale creare una jon-venture, non si sa con quale finalità.
Giugno 2005: addio Cellulosa 2000Nel mese di Giugno 2005 altro incontro con la proprietà a Crotone, presente il Presidente della provincia. La società annuncia di rinunciare agli investimenti su Cellulosa 2000, ma propone, in alternativa investimenti nel settore della commercializzazione delle biomasse essiccate, a tale proposito è disposto a installare due essiccatoi sul sito della centrale coogenerativa di Santa Domenica (Scandale).Investimento dichiarato 12,5 mni per essiccatoi, che assorbirà 60 unità c.a.. Nell’area di Cellulosa 2000 attrezzerà un deposito per biomasse che impegnerà circa 10 lavoratori, compreso il servizio di guardia. Sempre nell’area di Cellulosa sarà montato un impianto di biosluri, per la riduzione dei fanghi, degli scarichi, questo richiederà altre 10/15 unità lavorative. Il restante personale rimarrà in Cellulosa 2000 per immagazzinamento del prodotto.
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Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XII n. 40, 41, 42 del 08/10/2005, 15/10/2005, 22/10/2005.

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