venerdì 17 aprile 2009

Crotone&Infrastrutture 2

In attesa di un nuovo PRT (Piano Regionale dei Trasporti)……!


di Romano Pesavento

Lo sviluppo e l’integrazione europea di cui sono segni evidenti la crescita della mobilità, sia interna che internazionale, sono condizionati dall’adeguamento ed il potenziamento dei grandi sistemi di trasporto, da integrare nelle reti terziarie europee. Già negli atti della Conferenza Internazionale di Berlino, tenutasi dal 6 al 9 settembre del 1988, alla quale parteciparono 40 nazioni, si poteva intravedere dalle relazioni del prof. M. Frybourg di Parigi e del prof. K.M. Gwilliam dell’Università di Leeds, che il presupposto per una migliore integrazione e sviluppo dei mercati europei era basata su una più efficiente e articolata rete di trasporto. Entrambi gli studiosi evidenziarono la necessità da parte delle singole nazioni di effettuare un quadro generale sulla situazione del settore trasporti, grazie al quale poter effettuare una pianificazione territoriale delle reti di trasporto e della relativa gestione delle loro strutture.
In Italia un embrionale processo di pianificazione del sistema dei trasporti, per individuare le linee di intervento sul territorio nazionale, era già stato indicato dalla legge 245/84 e dalle successive approvazioni sia del Piano Generale dei Trasporti (PGT) con D.P.C.M. 10 aprile 1986 (aggiornato con DPR 29 agosto 1991), sia del Nuovo PGTL luglio 2000. Ciò trovava una relativa corrispondenza con e politiche comunitarie di sviluppo. A tal proposito prima la decisione del Parlamento e del Consiglio U.E. n. 1692/96 recante gli orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN) e successivamente il quadro comunitario di sostegno (QCS) 2000-2006 hanno rappresentato solo alcuni fra i documenti principali. Nonostante l’attuazione di politiche nazionali e comunitarie, che innovavano e regolamentavano su linea generale il settore trasporti, per la regione Calabria si è dovuto attendere la seduta del Consiglio Regionale del 12 febbraio del 1997 per avere un Piano Regionale dei Trasporti (PRT). Esso anche se pone in un modo alquanto descrittivo le infrastrutture esistenti nella regione, manca in sostanza di un’adeguata programmazione e di una più efficiente integrazione logistica tra le diverse reti di trasporto territoriale e le infrastrutture esistenti.
Per tal motivo, oggi in presenza sia di nuovi scenari nell’area del Mediterraneo, sia della necessità di collegare i nodi e le reti con il Corridoio quinto e ottavo, occorre fornire al più presto la nostra regione di un nuovo PRT. Naturalmente alla base di tale documento ci dovrà essere l’accoglimento delle linee strategiche delineatesi nei piani provinciali dei trasporti.
A tal proposito la città di Crotone e il suo comprensorio presentano, oggi, un insieme di strutture viarie alquanto inadatte per il traffico. Da nostre indagini risulta infatti, che gran parte delle aziende che operano da tempo nel crotonese si trova ad affrontare giornalmente costi di trasporto proibitivi. Tutto ciò di certo non favorisce una serena crescita dimensionale delle imprese che risultano poco competitive sui mercati nazionali e sono costrette ad affermarsi esclusivamente sui mercati locali.
Bisognerebbe, quindi, effettuare importanti modifiche strutturali innanzitutto sulla rete di comunicazione. In particolare sulle due grandi arterie la SS 106 (E90) e la SS 107. La prima presenta, ancora oggi, caratteristiche di tracciato fortemente discontinue. Il traffico intenso è causa di un rilevante numero di incidenti anche mortali e l’attraversamento della rete in centri urbani e di aree a vocazione turistico-balneare non favorisce certo un efficiente scorrimento dei mezzi di trasporto pesanti.
I tempi di trasporto sono alti, come alte risultano essere le tariffe imposte dagli autotrasportatori. Necessitano cambiamenti strutturali, oltre quello di escludere i centri urbani dal tragitto dell’arteria anche un allontanamento dalla costa per favorire lo sviluppo. Vi è l’opportunità di un maggiore collegamento con le direttrici secondarie. È inoltre necessario in alcune tratte, data l’elevata frequenza del traffico allargare le corsie. La struttura necessita di una segnaletica stradale più adeguata e la creazione di aree di sosta più estese per i mezzi gommati pesanti. La seconda ha subito negli ultimi anni importanti cambiamenti che hanno favorito una più fluida viabilità. Nonostante tutto, essa presenta ancora notevoli difficoltà per la presenza di centri urbani lungo il tracciato dell’arteria. Per quanto concerne i vettori preferiti nel trasporto merce si può facilmente rilevare che le modalità usate dalle aziende sono la strada e la nave. Usando come campione due grosse realtà produttive crotonesi (ETA srl, Biomasse Italia spa) possiamo constatare, che i vettori utilizzati dalla Biomasse Italia e dall’ETA nell’approvvigionamento delle materie prime (Cippato di legno e tronchetti) sono principalmente la strada. Il flusso merci in arrivo (236.870 tonnellate nel 2004) a Biomasse Italia è per il 98% trasportato tramite il vettore strada ed il 2% utilizza l’intermodalità gomma/ferrovia, mentre per l’ETA (l’azienda compra la materia prima dalla FUELCO UNO srl, localizzata nelle vicinanze) il trasporto della materia prima avviene per l’80% per mezzo del vettore strada ed il rimanente 20% con l’intermodalità gomma/nave (molti sbarchi vengono effettuati presso il porto di Corigliano Calabro). Le merci arrivano prevalentemente dall’Italia (Biomasse Italia: 96% Calabria, 4% Altre regioni dell’Italia meridionale; ETA: 80% Calabria, 20% Estero).
Detto questo occorre adesso costatare come il porto industriale-commerciale abbia subito negli ultimi anni interventi che anziché mirare ad un’integrazione della struttura con il suo entroterra e con le altre infrastrutture, favorendone così una possibilità di sviluppo per l’intera zona crotonese, hanno avuto come scopo brevi effetti anticongiunturali. Necessita urgentemente sollecitare una più adeguata progettualità del traffico ed inserimento nelle strategie regionali di sviluppo.
Per quanto riguarda la ferrovia è interessante il piano di ammodernamento della tratta Catanzaro Lido-Sibari finanziato dall’Amministrazione Provinciale di Crotone, anche se una volta pronto tal strumento e finanziato con risorse comunitarie (POR Calabria 2000-2006, politiche di coesione 2007-2013) occorrerà sollecitare l’inserimento della tratta nelle reti TEN.
A nostro avviso necessità quindi che gli agenti sia essi politici che economici operanti sul territorio, si impegnino affinché tale discussione possa trovare giusta considerazione nella stesura del nuovo PRT.
-------------------------------------------------------------------------------------------------Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XIII n.15 del 15/04/2006

Nessun commento:

Posta un commento