lunedì 6 aprile 2009

Viaggio lungo la tratta ferrata Catanzaro lido - Sibari 1

In questa prima parte: le stazioni di Isola di Capo Rizzuto e Cutro


Viaggio lungo la tratta ferrata Catanzaro lido -Sibari: alla scoperta dell’isola che non c’è


di Romano Pesavento

A qualcuno può apparire strano, a qualcun’altro curioso, ma qualche volta capita, forse è già accaduto, di voler fare un viaggio tra l’immaginazione e la storia. Ed è così che un sabato pomeriggio mi sono messo alla guida della mia cinquecento rossa, targata AX 700 DA, con la mia macchina fotografica, un giubbino blu ed un caldo quasi afoso verso la tratta ferrata Crotone-Catanzaro Lido. Mi spingeva la voglia di osservare da vicino, molto vicino, in che stato fossero le stazioni. Lungo il viaggio pensai più volte come la vita in alcuni casi può essere proprio buffa. Mio nonno ferroviere, mia madre anche ed io sindacalista in lotta per l’elettrificazione di tale rete ferroviaria. E così tra tante riflessioni arrivai presso l’impianto ferroviario di Isola Capo Rizzuto. A questo punto occorre dare qualche indicazione tecnica su tale struttura: 1) la stazione è a circa un paio di chilometri dal primo bivio, direzione Crotone-Catanzaro, che collega la SS 106 al centro cittadino di Cutro; 2) Sono presenti tre edifici: la stazione, i servizi igienici, un piccolo complesso non identificabile (presunta centralina elettrica). Per quanto riguarda il primo edificio dalla pianta si può facilmente capire che era così strutturata: la facciata antistante l’ingresso era composta dall’atrio, dalla lampiseria e dall’ex magazzino; mentre nella facciata antistante i binari erano presenti l’ufficio del capostazione titolare, l’ufficio dei dirigenti e la sala d’attesa; 3) i binari di cui essa dispone sono due di m. 499; 4) sulla banchina è dipinta la linea gialla. Arrivato noto lo stato di completo abbandono in cui si trova l’impianto: grate di ferro alle finestre e alle porte, nessuna presenza umana. Da due finestre aperte laddove una volta c’erano la sala d’attesa dei viaggiatori (3.45 x 4.65) e la lampiseria (3.20 x 4.65), si può sbirciare tra le grate la tanta sporcizia presente ed un mobile nel primo ambiente in stato di degrado. Inoltre, si possono riscontrare altri esempi di degrado: l’erba alta cresciuta nella piccola villetta adiacente la stazione, i marciapiedi non tanto puliti, una pensilina con scritte sui muri (unica frase italiana: cerco lavoro sono rumeno telf. 3483605575), le insegne indicanti il nome della stazione quasi completamente illeggibili e sulla facciata antistante i binari un murales quasi sbiadito. Finito di fotografare l’impianto, proseguo verso la mia prossima stazione: Cutro. La stazione è localizzata nell’area industriale di Cutro, a circa 2,6 Km dal centro urbano, lungo la S.P. 42. L’impianto è composto da: un edificio (pianoterra e primo piano), una costruzione ad esso adiacente (il magazzino merci) ed un complesso adibito per i servizi igienici. Si può facilmente verificare come anche questa struttura sia incustodita. Infatti le grate alle porte blindate, le finestre chiuse, l’obliteratrice completamente distrutta, alcuni indumenti sporchi abbandonati per terra a dimostrazione di una probabile frequenza notturna di migranti e l’assenza di personale sono una valida testimonianza. Dalla pianta della stazione si evidenzia come erano definiti gli ambienti interni a pianterreno. In particolare sul lato binari avevamo i seguenti spazi: centrale i.e., capo stazione titolare, ufficio movimento e biglietteria, sala d’attesa. Per quanto riguarda i binari ne sono presenti quattro: tre adibiti al transito dei treni, la cui lunghezza è di 477 metri; mentre uno tronco per il deposito di macchinari. Nonostante la completa assenza di personale che ci riconduce logicamente all’assenza di Trenitalia dal nostro territorio, noto che vi sono in corso dei lavori. A darne conferma è sia il cartello esposto da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), sia le indicazioni sull’infortunistica ed un escavatore parcheggiato sulle rotaie del binario tronco. In merito al cartello di RFI si legge: Appalto: lavori di adeguamento del piazzale dello scalo merci nella stazione di Cutro per il carrellamento stradale di carri ferroviari; appaltatore: NIGI S.r.l.-Roma; consegna lavori: gennaio 2006; ultimazione lavori: settembre 2006. A proposito, invece, della completa assenza del personale mi capita un evento particolarmente strano. Nell’osservare la stazione noto, infatti, una porta blindata semiaperta ma chiusa da una grata. Mi avvicino e nello sbirciare il suo interno vedo un grosso cartello rosso con su scritto: locale batteria stazionaria – vietato l’ingresso alle persone non autorizzate – nel locale è tassativamente proibito introdurre lampade a fiamma libera, fumare e usare saldatori anche elettrici. Naturalmente, dato il giorno e l’ora della visita (sabato, ore 16.00) l’accaduto mi lascia molto perplesso. Infatti, un pensiero subito mi sovviene: se al posto mio ci fosse stato un ragazzaccio (piccolo delinquente locale) non ci avrebbe messo poi tanto a violare le norme esposte!! Fatta tale considerazione, mi incammino verso la stazione di San Leonardo di Cutro.
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Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XIII n. 21 del 27/05/2006

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