martedì 12 febbraio 2019

Speciale Carnevale di Viareggio 2019. Al via lo storico Carnevale viareggino: i carri del primo corso mascherato. Quest’anno la manifestazione è dedicata alle donne


Romano Pesavento

È iniziato lo scorso 9 febbraio lo storico Carnevale viareggino ed è stata subito festa. Quest’anno la manifestazione è dedicata alle donne. Con un cielo grigio e una pioggerellina sottile e umida, le maschere allegoriche sfidano il tempo e velocemente confluiscono verso il magico scenario che piano piano si compone in piazza Mazzini in attesa della cerimonia dell'alzabandiera e del triplice colpo di cannone in compagnia di Burlamacco e Ondina. 
                      Foto 1: il carro di prima categoria “Adelante” di Lebigre e Roge

E così, lungo “la passeggiata”,  tempio della “belle époque”, tra gli stabilimenti balneari, gli chalet, i negozi, e i ritrovi mondani d’ogni genere da una parte, e le altezzose architetture di eleganti alberghi e pensioni, palazzi e villini, stile liberty dall’altra, sfila il primo Corso Mascherato nella sera tra il divertimento e l’allegria di grandi e piccini. Gli enormi carri allegorici di prima categoria tracciano triangolazioni inusitate tra ingegneria, arte e satira sociale. 

    Foto 2: Il carro di prima categoria"Alta marea” di Roberto Vannucci

I temi affrontati risultano davvero pregnanti di significato; non manca la politica interna ed estera, ma sono i grandi “demoni” collettivi ad aver acceso l’estro creativo dei carristi: bullismo, violenza giovanile e di genere, ambientalismo, “tecnocratismo”, ossessioni / tentazioni virtuali – reali che alienano irrevocabilmente la lucidità dei cittadini metropolitani. Coreografia, trucco, luci, effetti scenici miracolosamente rimangono in equilibrio tra la riflessione autentica circa drammi reali del nostro secolo e la bellezza / incanto di fronte all’ennesimo miracolo meccanizzato in processione sotto gli occhi del pubblico in visibilio. D’altra parte il Carnevale, pur nella sua spensierata sfrenatezza, porta con sé un carico, più o meno congruo, di melanconia… Dopo l’eccesso, la quaresima è vicina. Speriamo che oltre allo stupore e al divertimento si sedimentino altri concetti, soprattutto nel cervello di chi esercita il potere.
                      Foto 3: il carro di prima categoria “Branco” dei fratelli Breschi

A nostro avviso, per il forte impegno sociale, andrebbero segnalati in primo luogo “Branco” dei fratelli Breschi (bullismo); al secondo posto “Adelante” di Lebigre e Roger (l’immagine di Frida Calo è certamente un esempio di artista anticonformista e combattiva); al terzo posto a pari merito sono i carri intitolati “Alta marea” di Roberto Vannucci e "L'ultima Biancaneve" di Jacopo Allegrucci (ambientalismo).
Scie luminose e colorate accendono il firmamento e piovono sulla città… sono gli spettacolari fuochi pirotecnici.

    Foto 4: il carro di prima categoria "L'ultima Biancaneve" di Jacopo Allegrucci 
    Foto 5: il carro di prima categoria "Medea" di Alessandro Avanzini.
Foto 6: il carro di prima categoria “La teoria del Kaos” di Umberto, Stefano e Michele Cinquini.
    Foto 7: il carro di prima categoria “Per chi suona la campana” di Carlo Lombardi.
    Foto 8: il carro di prima categoria “L'inganno della sirena” dei fratelli Bonetti.
                     Foto 8: il carro di prima categoria “Il Pa-Drone” di Fabrizio Galli.
    Foto 10:  il carro di seconda categoria"Prigioni" di Luciano Tomei

    Foto 11:  il carro di seconda categoria “Freedom” di Priscilla Borri e Antonino Croci.
    Foto 12:  il carro di seconda categoria “La zattera” di Franco Malfatti.
    Foto 13:  il carro di seconda categoria “The winner is... Chi vince non sa cosa si perde” di       
                   Edoardo Ceragioli.

Pubblicato su La Provincia Kr online