lunedì 16 marzo 2020

I Viaggi di Gulliver - In giro tra le variopinte luci di Salerno

Romano Pesavento


Una magica atmosfera si avverte tra i vicoli e le luminarie del centro storico. Decorazioni, profumi, luci, colori, suoni e sapori natalizi saturano ogni negozio. In ogni angolo si respira il calore del Natale; l'allegria inonda i visi dei bambini. Il luccichio colorato delle composizioni artistiche e l'enorme albero di Natale fanno sognare i tanti viandanti nella fresca notte salernitana.


Salerno, la Madonna con il bambino in trono e i presepi

Passeggiando per le strade di Salerno, sono tanti gli spunti culturali che si possono ammirare: i presepi, la cattedrale primaziale metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII con la cripta in cui sono allocate le spoglie mortali di San Matteo e la pinacoteca provinciale. Superlativo il dipinto la Madonna con bambino in trono tra i santi del Maestro dell'incoronazione di Eboli, il quale con delicatezza fiabesca ha raffigurato la dolcezza della Madonna e di Gesù bambino in una scenario regale e contemporaneamente incantato.


Salerno e il rione Fornelle

Nel centro storico di Salerno c'è il rione Fornelle. Di sera, il quartiere non è molto illuminato, ma di giorno si possono ammirare i bellissimi murales che pullulano sui muri antichi, a volte moderni, delle abitazioni. Qui la street art ha riqualificato l'architettura urbana; facendo diventare il luogo meta di visite da parte di molti turisti.

Salerno, il Giardino della Minerva e il grande albero bianco

Situato in una zona strategica del centro antico di Salerno, il Giardino della Minerva offre una vista molto romantica e panoramica della città. Arrivare in questo luogo proprio quando il sole tramonta e la sera illumina con le sue luci artificiali strade, vicoli e piazze è certamente una scoperta meravigliosa così come scendere lungo la stradina che conduce verso la movida immersi nelle sensazioni e nei rumori della vita notturna. Bellissimo il presepe di sabbia realizzato da grandi artisti internazionali. Un albero enorme in una piazza del centro brilla nel buio.

Paesaggi in Sila - La storia del brutto anatroccolo silano

C'era una volta in un laghetto silano, un piccolo e solitario anatroccolo di colore grigio scuro che amava nuotare nel silenzio della Natura tra le foglie gialle .....

mercoledì 19 febbraio 2020

I Viaggi di Gulliver - I sapori e le atmosfere dell'Umbria

Romano Pesavento 


Passeggiata a Terni alla scoperta del presepe di Sant'Agnese


Terni, città industriale e sosta obbligata per giungere alle meravigliose Cascate delle Marmore, conserva nel periodo natalizio alcuni sorprendenti e romantici presepi. Proprio davanti alla stazione ferroviaria ad accogliere i turisti una monumentale pressa da 12.000 tonnellate del 1934. In giro per le sue stradine la modernità si unisce alla tradizione.



Ooh, le Cascata delle Marmore!!!

Immerse in una natura rigogliosa, le Cascate delle Marmore d'Inverno sono un'esperienza unica ed esaltante. L'azzurro cristallino delle acque spumeggianti in vorticoso movimento emana una luminosità violetta da grande ghiacciaio!!! Artificio umano (le cascate non sono naturali) e Natura in un'armonica danza.


Eccoci a Perugia!!!

Arrivati a Perugia, la città del cioccolato, si avverte subito il sapore antico del Rinascimento umbro. Proprio qui, infatti, nacquero ed operarono il Perugino e il Pinturicchio: due grandi maestri della storia dell'arte italiana. Lungo la discesa che dal centro urbano conduce all'arco etrusco o anche noto come arco di Augusto, passando davanti alla storica Università per stranieri, si può facilmente arrivare al tempio di Sant'Angelo del v sec..Il luogo di culto, tra le prime chiese paleocristiane in Italia, è sicuramente l'emblema più misterioso della zona; qui probabilmente si riunivano in epoca lontana i cavalieri templari. La nostra visita continua al Nobile Collegio del Cambio, dove si possono ammirare gli affreschi del Perugino e del suo allievo Giannicola di Paolo. Dalla terrazza dei Giardini Carducci si può godere di un incantevole belvedere sulla Valle del Tevere e sulla Valle Umbra.


In giro per Assisi!!!

A pochi minuti da Perugia, c'è Assisi. Un viaggio attraverso l'arte di Giotto e Cimabue sulle orme di San Francesco e Santa Chiara alla ricerca delle curiosità e degli affascinanti affreschi che ricoprono i muri delle basiliche. Giotto, discepolo di Cimabue, ha colorato con la bellezza la storia di Francesco, il santo umile e gentile. I ciclamini riscaldano l'atmosfera invernale dei vicoli con le loro "punteggiature" variopinte e festose. Dalle trattorie si spande nell'aria frizzante l'odore di pietanze succulente, tipiche della tradizione umbra.


Perugia e la passeggiata lungo Corso Cavour

Il nostro giro inizia visitando la chiesa di Sant'Ercolano, dove al suo interno è possibile ammirare un bellissimo presepe. Dalla piazzola davanti all'ingresso s'intravede una parte del lungo viale Cavour. Qualche istante e si arriva alla basilica di San Domenico con la sua maestosa facciata. Una breve visita al museo del Beato Benedetto XI e poi tappa all'adiacente museo archeologico nazionale dell'Umbria, in cui è ben custodita l'inviolata tomba etrusca dei Cai Cutu. Il museo contiene moltissime urne cinerarie etrusche e apprezzabili reperti archeologici in buono stato di conservazione. Continuando lungo Borgo XX Giugno si giunge all'Abbazia di San Pietro. La chiesa è colma di opere d'arte appartenenti a molti pittori e scultori famosi (Perugino, Vasari, Antonio Vassilacchis, Caravaggio, Raffaello, Parmigianino e tanti altri). Prima di concludere il nostro percorso, una sosta all'idilliaca mostra allestita nell'abbazia, intitolata "Arcadia e Grand Tour" dedicata al paesaggista napoletano Alessio De Marchis, che ci accompagna in luoghi naturali suggestivi.


Perugia, la Galleria Nazionale dell'Umbria e il duomo

Passare qualche ora alla Galleria Nazionale dell'Umbria e alla mostra “L’Autunno del Medioevo in Umbria” è senz'altro un'esperienza da consigliare: full immersion nell'arte umbra tra colori soavi e visioni incantevoli. I quadri presenti all'esposizione stordiscono per la grazia, per l'espressività e l'originalità con cui i pittori esprimevano il proprio sentimento religioso. Le Madonne, regali e delicate, raccontano una maternità dolcissima e raccolta.


Il lago Trasimeno, al tramonto, in tutta la sua bellezza opalescente e misteriosa: immaginare fantasmi di guerrieri e cavalieri antichi non è difficile.


Orvieto

Alba ad Orvieto. La nebbia adagiata sulla vallata sfuma di bianco le colline, i prati e i paesi.


Primi passi nel centro storico di Orvieto alla scoperta dei vicoli e delle stradine che conducono verso la cattedrale.


La regina di Orvieto: Santa Maria Assunta

Il gioiello di Orvieto è senz'altro la Basilica di Santa Maria Assunta. La maestosa architettura gotica è presente in quasi tutti i testi scolastici. Passa il tempo ed è sempre lì a sorvegliare la città dall'alto. Appena il sole invernale riscalda leggermente l'aria si possono trovare i turisti a scattare foto e fare selfie. Osservando le strombature dei portali, i bassorilievi ai loro fianchi, la loggia, il rosone, le edicole, le statue, i fasci dei pilastri, e infine le guglie si rimane affascinati dalla perfezione con cui gli artisti dell'epoca hanno saputo comporre come un puzzle un mosaico veramente strabiliante.

Orvieto. In punta di piedi nella basilica ad ammirar le stelle!!!

Appena entrati nella cattedrale di Santa Maria Assunta si rimane estasiati dall'eleganza e dalla bellezza delle tantissime opere d'arte presenti nel luogo. Sulla parete della navata di sinistra l'affresco "Madonna con Bambino" di  Gentile da Fabriano rappresenta l'incanto e il mistero dell'umanità di Gesù. Si resta con il naso all'insù a contemplare ogni piccolo particolare quando si entra nella cappella di San Brizio realizzata dal Beato Angelico, dal suo allievo Benozzo Gozzoli e da Luca Signorelli. La Cappella del Corporale e il presbiterio sono entrambi unici e irripetibili.

Orvieto e i suoi musei

In piazza Duomo si trovano alcuni musei della città. Visitiamo il Museo dell'Opera del Duomo M.O.D.O. e il museo Etrusco "Claudio Faina". In entrambe le strutture museali si possono osservare interessanti reperti ed opere d'arte.
"Ecco perché abbiamo il Museo, per tener viva la memoria di come siamo arrivati e per quale motivo: un nuovo inizio in un luogo nel quale far tesoro di quello che abbiamo imparato e di quello che ci siamo portati dietro dal vecchio."(Lois Lowry)

Orvieto. Eccoci al Pozzo di San Patrizio!!!

Dopo aver girovagato per le strade, le piazze di Orvieto alla scoperta dei luoghi storici della città, eccoci giunti al famoso pozzo di San Patrizio. Internamente la struttura, costruita da Antonio da Sangallo il Giovante tra il 1527 e il 1537, è molto suggestiva. Il dépliant in distribuzione ci fornisce qualche indicazione sulla forma e le caratteristiche dell'opera: "il Sangallo – memore della chiocciola del Belvedere in Vaticano – ideò una doppia gradonata elicoidale sviluppata intorno ad un cilindro profondo 53,15 metri; il doppio percorso a spirale, scavato nel tufo fin quasi a metà e poi costruito in mattoni, era aerato e illuminato dall'alto attraverso settanta finestroni. Le due scalinate sono composte di 248 gradini ciascuna".
Interessante anche il commento storico di Giorgio Vasari "Avvenne che la fuga del sacco di Roma fece ritirare il Papa nella sua partita in ‪‎Orvieto‬, dove la corte infinitamente pativa disagio d’acqua. Talché venne pensiero al Papa di fare murare di pietra un pozzo in quella città, con larghezza di XXV braccia, e due scale intagliate nel tufo l’una sopra l’altra a chiocciola, secondo che ‘l pozzo girava, e che si discendesse sino in sul fondo per due scale a lumaca doppie in questa maniera: che le bestie che andavano per l’acqua, entrando per una porta, calassino sino in fondo per la lumaca deputata solamente a lo scendere, et arrivate sul ponte dove si carica l’acqua, senza ritornare indietro, pas- sassino a l’altro ramo della lumaca che si aggira sopra quello della scesa, e se ne venissino suso, et per una altra porta diversa e contraria alla prima riuscissino fuori del pozzo. Cosa ingegnosa di capriccio e maravigliosa di bellezza”


Roma e il Museo dell'Ara Pacis di Augusto

Una tappa fondamentale a Roma è l'Ara Pacis Augustea.
Costruita nel 9 a.C., rappresenta il simbolo della pace e della grandezza imperiale, osservarla da vicino comunica il respiro dell'eternità.
«Quando tornai a Roma dalla Spagna e dalla Gallia [...] compiute felicemente le imprese in quelle provincie, il Senato decretò che per il mio ritorno si dovesse consacrare l'ara della Pace Augusta presso il Campo Marzio e dispose che in essa i magistrati, i sacerdoti e le vergini vestali celebrassero un sacrificio annuale.» (Res Gestae Divi Augusti, 12-2.)