martedì 28 aprile 2009

Crotone&Politica 3


Nel PD come "aspettare Godot"


di Romano Pesavento, Antonio Anania, Salvatore Bianco, Franco Massimiliano
Primarie si, primarie no. Questo è l’unico tema esistente sul piatto del “popolo” del PD. Infatti, è su questo quesito che, a meno di un mese dalla presentazione delle candidature, si continua a mercanteggiare lungo i corridoi incolori delle sedi istituzionali e non.
Nel corso degli ultimi mesi, si è spesa una quantità enorme d’energia da parte dell’elite dirigenziale del partito. Energia veicolata male; probabilmente catalizzata verso interessi non precisamente “comuni”. Non c’è attaccamento verso i problemi reali della società crotonese, verso lo stesso partito, verso chi ha creduto nel cambiamento e nella novità; non c’è calore nei finti batti mani, nei discorsi ufficiali; non c’è slancio né, tantomeno, spirito di servizio o dedizione.
Tutto è oscuro, anche le intenzioni; le apparenze; le processioni e le alleanze di partito.
Nessuno discute sul fatto che la democrazia partecipativa sia un requisito importante per l’organizzazione e la messa in atto di scelte fondamentali per la collettività; solo che, nel nostro caso, la gente comune ha recepito una simile “belligeranza” soltanto come l’ennesimo assalto alla diligenza.
Il proverbio secondo cui la gallina vecchia fa buon brodo in tempi di sofisticazioni alimentari non persuade. I nomi sono sempre gli stessi. La storia si racconta da sola: ogni qualvolta si ascoltano i vari interventi è un continuo richiamarsi al passato remoto. Un passato lontano, quando le giovenche erano grasse e non era poi tanto difficile catturarle. Che nostalgia! Ora sono snelle, agili e scattanti e saltellano qua e là, in cerca di qualche nascosto ciuffetto d’erba sfuggito agli ingordi cinghiali.
Al di là delle “favole” pseudo-esopiane, è sconfortante verificare come -anche nel fraintendimento!- compaiano sempre e soltanto nomi e cognomi da radiocarbonio. È tempo di dare spazio a nuovi volti e a persone qualificate, motivate, con idee chiare.
Sono i contenuti, le azioni e le risposte che assumono oggi più che mai un’importanza vitale nella società della comunicazione; non le poltrone o i “compagni di merenda”.
Il supporto alle decisioni e ai provvedimenti strategici, attualmente, non può più essere affidato a specialisti improvvisati, senza alcuna esperienza alle spalle; eppure tale fenomeno è così dilagante, nella maggior parte degli staff assessoriali, da rendere spesso completamente inefficace l’azione politica.
Peggio ancora quando questi meccanismi si innescano in una provincia povera come la nostra.
Non c’è più impegno sociale, redistribuzione delle risorse verso le fasce svantaggiate; al contrario, abbiamo assistito ad un accumulo formidabile di cariche da parte di individui che, sconfitti elettoralmente, non godono di nessuna fiducia popolare.
Temi importanti come infrastrutture materiali e immateriali, ambiente, territorio, sviluppo economico, patrimonio produttivo trovano risposte deludenti. I piani messi in atto fino ad adesso hanno conseguito come unico risultato lo smantellamento o la riduzione drastica della capacità e dell’efficienza delle infrastrutture.
Come risultato immediato, i responsabili dei danni sono stati promossi , con lauti compensi!.
Il cambiamento deve partire dalle persone e non più dal semplice simbolo di partito. La fiducia, la capacità di trasmettere la voglia di novità e di apertura verso la realtà concreta può essere suscitata solo da uomini profondamente onesti. Waiting for Godot.
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Pubblicato su:
- il Crotonese n. 29 del 17-20/04/2009;
- il Quotidiano della Calabria del 10/04/2009

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