Caro Diario 36
Romano Pesavento
23 marzo. Da qualche giorno siamo entrati nell’equinozio di
primavera. In paese la natura sta ricoprendo di colori saturi ogni vicolo,
stradina e balcone.
Il verde elettrico degli alberi di fronte alla chiesa dei
Santi Giacomo e Margherita amplifica di gioia le urla festanti dei bambini.
Qualche nuvola turchese, solitaria, spazia nel cielo azzurro. Il sole riscalda
con i suoi raggi luminosi l’aria. Le farfalle salutano con il loro volo
leggiadro i turisti tedeschi.
Dalle piazzole panoramiche le grandi montagne
disegnano briosi scenari animati, sfondo perfetto per la fine del lungo letargo
invernale.
Scendo per strada e incontro Piero, il padre di un mio studente. Preoccupato
per il futuro di suo figlio, è molto attivo nella risoluzione dei problemi
scolastici; mi racconta con pieno
entusiasmo le ultime novità relative al potenziamento tecnologico dell’
istituto. Soddisfatto del suo operato, mi comunica che tra qualche giorno sarà
attivo il registro elettronico.
È il classico
emiliano godereccio, estroverso e simpatico. Alcuni colleghi sostengono sia un
po’ troppo assillante.
Non hanno conosciuto certi genitori di Crotone, che, al
primo rimprovero mosso al pargolo, smuovono tribunali e Telefono Azzurro.
Qui.
raramente, si eccepisce sui giudizi degli insegnanti, però, si pretende la
massima efficienza strutturale nei limiti imposti dai budget ministeriali.
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