venerdì 17 ottobre 2014

Crotone, il “pressappochismo” e le presunte certezze

Caro Diario 41





Romano Pesavento


17 Aprile. Crotone city. La politica s’infiamma; si sente il clima da campagna elettorale,anche se si tratta “ solo delle europee/ amministrative”. Il battage mediatico diventa martellante,con nuovi canali,rispetto al passato,ma comunque ossessivo. Ognuno si presenta puro, incontaminato e extrema ratio di un popolo allo sbando. Mah!     
Molti sanno che gran parte degli elogi politici tesi ad illustrare gli “impareggiabili” risultati dei propri “beniamini” provengono proprio dal portavoce o dall'ufficio stampa del demagogo in questione magnificato. 
In genere, questi “team” dovrebbero essere composti , sulla carta, tutti  da esperti navigatori del mondo della conoscenza e dell’informazione; ma, nella realtà  pratica, in larga misura, spesso, gli addetti risultano professionalmente improvvisati: mediocri pittori senza pennelli. Requisiti,  titoli, esperienza contano poco. 
Che ha fatto il nuovo e, sin qui, sconosciuto responsabile o collaboratore dell’ufficio stampa? È uscito dalla scuola di giornalismo? E’ esperto di economia e di finanza? È uscito dalla Bocconi? Ha studiato alla Normale? Si è specializzato, con master e relativi corsi, in qualche settore attinente al ruolo che riveste? Niente di tutto questo. Ha lavorato, forse, nell'ufficio stampa di qualche segreteria di partito, in cui ha fatto il portaborse di un leader politico. Beh, una bella risata non sarebbe fuori luogo, considerando la grande mole di note e di comunicati stampa ogni giorno presenti sui giornali. Gran bella esperienza!
Che libri ha scritto? Nessuno, salvo qualche rarissimo opuscolo ad uso  e consumo dei “padroni del vapore”. Che ne sa della buona informazione? Niente, ma sa bene come ci si muove fra i potenti.
 Oggi, più che mai, sono persuaso che occorre rafforzare l’idea di coerenza e di onesta intellettuale da ( e della) sinistra. Anche se non siamo più ai tempi della rivoluzione e degli ideali, necessita, comunque, esprimere in maniera pacifica e forte il proprio pensiero. Forse è un sogno sperare che l’onestà, la trasparenza, la legalità possano realmente attecchire nella città pitagorica,

Occorre iniziare a sensibilizzare le coscienze. L’arte dello scrivere e del comunicare aiutano molto spesso a far maturare in chi legge l’autocritica, il rapporto causa-effetto degli eventi. Affiniamo il senso critico e riflettiamo sui messaggi, le parole e, specialmente, sulla condotta reale dei politici. Attraverso la solidarietà, l’onesta, la legalità, la trasparenza amministrativa, si costruisce il consenso elettorale. Combattiamo i ricatti, l’improvvisazione, il “pressappochismo” e le presunte certezze. Solo così si può ipotizzare un avvenire. 

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