Caro Diario 34
Romano Pesavento
21 marzo.
Non si può vivere per un anno intero in montagna senza immergersi nella natura.
Da qui si colgono meglio i cambiamenti che l’uomo sta apportando all'ambiente.
Ogni volta che osservo la pianura padana, sconquassata dall'urbanizzazione
incessante, ne percepisco la continua distruttiva alterazione, anche se non
siamo più negli anni del boom economico.
Qualche tempo fa
a scuola avevo proiettato a scuola il film documentario di David Guggenheim Una
scomoda verità, suscitando nei ragazzi molta attenzione e partecipazione.
La
parte conclusiva è davvero toccante “Vedete
quel puntino laggiù un po’ pallido? Quello siamo noi. Tutto ciò che può essere
avvenuto nella storia degli esseri umani è accaduto in quel puntino: tutti i
trionfi e tutte le carestie, tutte le guerre, tutti i maggiori progressi.
È la
nostra unica casa. E in gioco c’è questo. La nostra capacità di vivere sul
pianeta terra.
Ci sarà un
momento in cui le generazioni future si chiederanno: a cosa pensavano i nostri
genitori? Perché non si sono svegliati quando ne avevano la possibilità?
Prepariamoci sin d’ora a rispondere a questa domanda.”
Come il nostro clima stia mutando e quali siano gli scenari futuri
costituisce un interrogativo che si propone sempre più spesso nelle discussioni
quotidiane e nei servizi giornalistici di testate / trasmissioni più o meno
accreditate.
Presso il CMCC (Centro Studi Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti
Climatici) di Bologna, ho avuto l’opportunità di intervistare il prof. Antonio
Navarra, presidente del Centro, studioso di fama internazionale, in quanto Affiliate Scientist del National Center for
Atmospheric Research in USA, nonchè membro del Scientific Advisory Committee
del Asia-Pacific Climate Center in Sud Corea, e dialogare quindi con una delle
massime autorità competenti in materia. Prima
di incontrarlo, la sua segretaria mi ha fatto accomodare in una sala d’attesa.
Qui ho subito notato che la stanza
disponeva di una scaffalatura contenente un’ampia scelta di riviste straniere e
non sul clima. Allora, incuriosito, mi sono messo a sfogliarne alcune.
Il tema
era piuttosto comune anche a tutte quelle che ho avuto modo di visionare
successivamente: qualcosa nel nostro sistema terra sta cambiando; crescita
della temperatura globale; ghiacciai che si ritirano; disgelo del permafrost
con un incremento delle frane; precipitazioni sempre più irregolari; aumento
dei fenomeni meteorologi estremi (uragani, bombe d’acqua, mareggiate, trombe
d’area); erosione delle coste; interruzioni di strade e danni a edifici ed
interi paesi; biodiversità a rischio. Come interpretare tali, inquietanti,
avvenimenti? La segretaria mi strappa alle mie riflessioni e introduce il
professore Navarra, che, dopo una stretta di mano, si presta a “rivelare”
alcuni aspetti di un clima divenuto
sostanzialmente incomprensibile.
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