Romano Pesavento
Di domenica arriva
il mercato a Loiano. Lungo via Roma la gente si ritrova tra le bancarelle e i
bar. Da Benvenuti, il bar storico del centro, di solito gruppi di motociclisti
e personaggi vari sostano in attesa del pranzo. Fuori, si vende un po’ di tutto:
dai vestiti all’oggettistica per la casa, dalla verdura alla gastronomia.
Vucumprà e cinesi sono approdati anche qui e con i loro bassi prezzi attirano i
clienti. Il pomeriggio Paolo mi porta con la sua quattro per quattro, di cui è
molto orgoglioso, in giro per le aziende agricole del posto. Qualche tempo fa
abbiamo parlato della coltivazione di marroni. Pochi sanno che gran parte di
tale produzione viene da questo luogo. Intere zone sono adibite a castagneti.
Ci rechiamo in una di queste imprese. Un intero magazzino stracolmo di questi
frutti si spalanca davanti ai miei occhi ingordi. Chiedo se anche in questi
posti sia arrivata la famosa vespa cinese, ma tutti qui negano di aver
riportato danni. Scoprirò in seguito che il bellicoso comune dell’Appennino già da un pezzo aveva dichiarato guerra
all’insetto killer attraverso un’azione di divulgazione preventiva per la
repressione del fenomeno. Il proverbiale “pragmatismo nordico”, gente!
La mia vita
scolastica procede senza grandi intoppi mentre alcune problematiche di carattere
sociale emergono durante le mie lezioni di diritto. Alcuni ragazzi, pur nella
loro semplicità, sembrano avere un’idea chiara di come si stia trasformando la
politica attuale, sempre più preda di truffatori, trasformisti e corrotti. Carlo
Levi in Cristo si è fermato a Eboli percepiva una distanza enorme e una
disaffezione ostile da parte dei contadini meridionali nei confronti dello
Stato. Un’analoga sensazione, questa volta applicata al progredito Nord, seppure
in un piccolo contesto rurale, riesco ad avvertire distintamente. Notano che in
molti casi a pagare sono i poveri diavoli; i grandi ladri facilmente si
defilano in processi dalla durata biblica o compassionevolmente vengono puniti
con pene soft. La certezza della pena e la durata ragionevole del processo non
esistono quasi mai per la casta. Tutto ciò mi fa riflettere, le domande poste
da loro sono la naturale conseguenze delle nozioni basilari del diritto e i tagli
alle discipline giuridiche diventano strumento fondamentale per distogliere ancor
di più le coscienze giovani dall’esercizio del pensiero e dalla costruzione di
una coscienza civile. Ecco perché nessuno ne parla.
La luce tenue della
bachure affina miei pensieri e precisa sensazioni indistinte di vaga scontentezza; la notte con il suo manto oscuro copre di
puntini bianchi il cielo. Fuori gli alberi tremano e il loro gemito fischiante
aggiunge all’ambiente un non so che di patetico nel silenzio livido della luna.
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