martedì 31 marzo 2009

Memorie dal confine 38

C’è chi deposita perfino l’amianto in prossimità della vecchia discarica

Pitagora, Platone e i triangoli rettangoli ottusi!

Abbandono, degrado e inadempienza caratterizzano Parco Pignera e il giardino di Pitagora



di Romano Pesavento

“La prima cosa da conquistare sta, dunque, nelle misura, nella giustezza, nella opportunità e in tutto ciò che bisogna ritenere che, a questi simile, sia stato prescelto ed assunto da sempre (…). La seconda sta nella simmetria e nella bellezza, nella perfezione e sufficienza e in tutto ciò che appartiene a questa famiglia (…). La terza allora poni la mente e l’intelligenza (…). Al quarto posto le cose che dicemmo appartenere all’anima, ciò che chiamammo scienze, arti, opinioni vere (…) in quanto sono più vicine al bene che non il piacere (…). Al quinto allora (vanno posti) i piaceri che definimmo piaceri non dolorosi e dicemmo piaceri propri dell’animo stessa, e che sono conseguenza gli uni delle scienze gli altri delle sensazioni. (Platone, Filebo, 66a – c)
Certamente, non vogliamo “disturbare la quiete pubblica”- soprattutto considerando che le alte temperature e i diversivi di fine agosto invitano a più amene distrazioni- riproponendo letture e frasi indigeste che “non tutti capiscono” o pretestuosamente fingono di non capire. Tuttavia, i principi e le teorizzazioni espresse dal sommo filosofo Platone dischiudono alla vista di noi,sciagurati, posteri tutta una serie di concetti e comportamenti del tutto, o quasi, estranei alla condotta sociale odierna e una simile, spontanea, riflessione lascia l’amaro in bocca.
Platone proponeva una rigida visione gerarchica delle conquiste da raggiungere per dare un senso e una finalità all’esistenza umana in cui l’aspetto etico del vivere occupava una posizione del tutto prioritaria. Ai piaceri veniva riservato l’ultimo posto di questa ideale graduatoria.
A Crotone non si capisce bene che tipo di “scala di valori” abbiano ben fissa nella mente i nostri “capi”. O forse si. Dalle stelle alle stalle, è proprio il caso di dire. Passiamo dalle vertigini dell’iperuranio alle meschine bassezze di casa nostra. Esempio lampante di quanto affermato è il cartello presente su via Giovanni Falcone in cui è reso pubblico il protocollo d’intesa – Interventi di sistemazione “Parco Pignera” tra A.Fo.R. (azienda forestale regione Calabria servizio provinciale Crotone), regione Calabria – assessorato forestazione e comune di Crotone. Tale azione amministrativa di riqualifica ambientale avrebbe dovuto dar vita ad una zona verde fruibile dai cittadini che, oggi, malgrado tanti soldi pubblici spesi, si trova in uno stato di degrado e abbandono veramente spaventosi. È facile, infatti, accertarne lo stato: basta fare una ricognizione e scoprire la selva e la sporcizia che in ogni angolo imperano sovrane incontrastate. L’ingresso della struttura, per niente agibile ai visitatori, presenta erbacce molto alte che impediscono l’accesso. Una volta entrati, si possono seguire le stradine argillose interne e ammirare questo parco fantasma. Non un angolo è praticabile ed in uno stato decente: fontanelle e spazi ricettivi che dovevano caratterizzare la struttura giacciono senza vita, tenebrosi e silenti. La vegetazione invade il mio sguardo. Tutto l’insieme fa pensare ad un luogo disdegnato dagli esseri umani e praticato soltanto da insetti e animali di rango non proprio nobile.
Finito il nostro giro interno ci viene scontato chiederci che fine abbiano fatto gli enti preposti a tutelare la buona riuscita e la salvaguardia dell’opera nel tempo. Forse si sono sciolti come ghiaccio al sole? Oppure si stanno alacremente attivando per realizzare una struttura analoga a parco Pignora? Viene anche spontaneo domandarsi, vedendo il cartello: è possibile che il comune di Crotone e l’A.Fo.R. non siano in grado di gestire e sorvegliare una piccola area verde? Naturalmente, ogni sospetto verrebbe meno se improvvisamente il cartello scomparisse nel nulla e con esso ogni traccia di simili contraddizioni.
Proprio in prossimità di tale complesso, noto un cartello che indica la realizzazione di un progetto per la realizzazione della strada parco corso Matteotti – via Saffo. Su tale insegna sono riportati tutti dati riguardanti le parti coinvolti nei lavori di realizzazione dell’opera. Mi guardo intorno e non si vede niente che lascia presagire una possibile realizzazione infrastrutturale. Forse tale targa è stata affissa in un posto sbagliato? La cosa che mi rende ancora più perplesso è la data di fine lavori. Infatti, la consegna della strada avrebbe dovuto essere effettuata giorno 08 febbraio 2006. Cosa che, come risulta evidente, non si è verificata. Proprio a qualche minuto di cammino da qui, si può notare un’altra significativa inadempienza: il parco telematico di Pitagora. Certo un cittadino qualunque può trovarvisi di fronte e leggere le informazioni apposte sull’apposito cartello di routine. Anche per tale struttura si può facilmente rilevare che, nonostante la presenza delle notizie generali e l’enunciazione dettagliata dei costi dell’appalto, il parco doveva essere ultimato per data 08 luglio 2007. Neanche questo è avvenuto. L’ultima nota dolorosa del nostro reportage riguarda la vecchia discarica di fondo farina. Giusto nelle sue vicinanze, qualcuno si diletta a depositare indisturbato le tegole d’amianto. Naturalmente tutto ciò a scapito della salute degli onesti e ignari cittadini.
Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XIV n. 35 del 31/08/2007

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