
Non sono le promesse che contano!
Voi giovani, di qualsiasi gruppo sociale, avete i vostri obiettivi. Combattete per realizzarli, presentatevi ad ogni partito e chiedete a tutti di dichiarare la loro posizione, di pronunciarsi sulle questioni che vi interessano
di Romano Pesavento
Il caldo afoso che entra in tutti i vicoli e le strade della città, propagando lungo la sua scia torrida insopportabili tracce di ristagno e di odori sgradevoli, segno vistoso della e

Occorre, quindi, che ognuno cominci a fare della salutare autocritica. Certo, non parlo di semplice critica astratta, cosa che non serve a nessuno, ma di un contributo reale che conduca verso un miglioramento dello stato attuale. Voglio provocatoriamente citare Josif Stalin, un personaggio che ebbe nella storia delle gravi responsabilità e colpe sulle quali non è opportuno soffermarsi, dal momento che lasciamo agli storici di professione tale compito. Ebbene, egli in uno dei suoi discorsi osservò in maniera molto ragionevole che chi dirige deve essere sempre soggetto al giudizio e al controllo della collettività: “Si dice che i vincitori non si giudicano, che non li si deve criticare né controllare. Non è vero. I vincitori si possono e si devono giudicare. Li si può e li si deve criticare e controllare. Ciò è utile tanto per la causa, ma per gli stessi vincitori; vi sarà meno boria e più modestia.”(Stalin J., Discorso alla riunione elettorale della circoscrizione “Stalin” di Mosca, 09.02.1946, Edizione in lingue estere, Mosca 1946)
Stalin parlava di due fattori da tenere sotto osservazione nel contegno in una classe dirigente: la boria e la modestia. La prima, di per sé esecrabile, non manca, anzi abbonda nei “dottori Grillo” di Crotone: essi, completamente privi di umiltà, ritengono di essere al di sopra di qualsiasi valutazione o critica negativa. Questa condotta del tutto spregiudicata, unita al tragico fatalismo tipico delle nostre regioni, conduce ad un atteggiamento rinunciatario e indifferente da parte dei cittadini, i quali sempre più insensibili ed indifferenti alle beghe dei potenti di turno, si allontanano dalla politica e dalla partecipazione alla “cosa pubblica”.
Così i pessimi costumi le condotte riprovevoli si cristallizzano, si “cronicizzato”, con il risultato fatale che ogni generazione,alla resa dei conti, sia uguale alle altre. Invece, Togliatti, citando Labriola, sosteneva che le nuove generazioni avessero il compito di rinnovare le istituzioni e contribuire concretamente ai processi di crescita della società: “Antonio Labriola, in uno dei suoi saggi, pubblicato framm

Ancora Togliatti invitava i giovani a farsi avanti, a credere nelle proprie idee, perseguire i propri obiettivi;il segretario del PCI li incoraggiava ad affrontare i politici apertamente nell’esercizio delle svariate funzioni: dare risposte, dichiarare i propri intenti e realizzare i progetti sbandierati enfaticamente: “Con questa stessa chiarezza noi ci rivolgiamo ai giovani, per dire loro: possiamo promettervi che le amministrazioni popolari vi daranno, come hanno sempre dato le amministrazioni comuniste e socialiste, più di quanto non abbi

Sarebbe molto curioso se i giovani crotonesi andassero in giro per i partiti della città di Pitagora a chiedere conto dei programmi in cantiere. Sicuramente il rimedio per tutte le esigenze e le perplessità sarebbe suggerire l’emigrazione verso nuovi, più benevoli, orizzonti.
Tutto ciò senz’altro segna un divario sempre più profondo tra il principio di trasparenza e quello della politica. Asor Rosa ricorda come principio di trasparenza significhi: “riportare sotto gli occhi dei cittadini la formazione della decisione politica.” (Asor Rosa, La sinistra alla prova) Oggi nella nostra comunità tutto questo manca. Naturalmente, persone “superiori” potrebbero dire “tutto è relativo”. Voglio sottolineare che tale affermazione è impropria in questo caso, perché la moralità e l’etica devono comunque essere osservate con rigore, a prescindere dai comodi relativismi. A questo punto, non ci stupirebbe immaginare ironicamente e metaforicamente una fuga all’ “estero” anche della statua, tanto controversa, del noto cantautore Rino Gaetano, posta un tempo ben in vista sul lungo mare di Crotone, e ora giacente chissà dove.
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Foto: 1) Togliatti; 2) Togliatti, Ingrao, Nilde Iotti; 3) Antonio Labriola; 4) Togliatti.
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Pubblicato su La Provincia KR, settimanale di informazione e cultura, Anno XIV n. 26 del 29/06/2007
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