mercoledì 19 agosto 2015

I viaggi di Gulliver - Pensieri dalla Cina


Appunti di viaggio: Pechino,  Xi'an e Shanghai




Romano Pesavento


Dopo quindici ore di viaggio, eccoci arrivati a Beijing, o Pechino, come la chiamiamo noi italiani. Sono le dieci del mattino. L’aeroporto dista circa un’ora dal secondo anello urbano (la città con una popolazione di circa 23 milioni di abitanti ne ha sette) dove si trova il nostro albergo. Qualche istante di pausa per riprenderci dal fuso orario ed alle cinque del pomeriggio raggiungiamo in taxi la via commerciale di Wangfujing Shopping Street. Pochi parlano l’inglese o l’italiano e farsi capire non è semplice. La polizia sparsa un po’ ovunque sorveglia il fiume umano che scorre lungo il rettilineo di palazzi moderni che ospitano negozi più o meno noti agli europei. In questo luogo capitalismo e comunismo si sono perfettamente integrati dando vita ad un’insolita fusione. Cena a base di ravioli al vapore e involtini primavera e a letto. 
Alle nove sotto un caldo, violento, acquazzone inizia la nostra escursione. Una lunga coda per entrare nell'immensa piazza Tian’anmen. Oggi la piazza è recintata da transenne e vigilata dalle forze dell’ordine. Per accedere occorre prenotarsi ed acquistare un biglietto. Ci raccontano che, a differenza delle altre piazze, questa ha un connotato altamente politico-istituzionale per il Governo cinese. L’enorme fila composta per lo più da asiatici per il mausoleo di Mao ci scoraggia: sotto un cielo imbronciato incolonnarsi per chissà quanto tempo non sembra una buona idea. Una gigantografia di Mao posta sotto la porta d’uscita ci immette all'ingresso della Citta Proibita. L’atmosfera e gli enormi spazi richiamano alla mente il film di Bertolucci l’Ultimo imperatore. Le eleganti e variopinte strutture in legno regalano armonia, bellezza esotismo. Il giardino reale è veramente incantevole.















I raggi del sole pomeridiano illuminano piano piano i ricami azzurri, rossi, gialli dei muri e delle stanze del Palazzo d’Estate, residenza estiva degli imperatori. Ad accogliere i tanti visitatori ci sono alcuni simboli di bronzo: la fenice, il dragone, il leone, il cervo. Il lungo corridoio coperto che costeggia il lago è affrescato con immagini che ritraggono stupendi paesaggi e composizioni floreali. Il panorama con le sue enormi, strapiombanti, scoscese, ininterrotte colline, l’immenso specchio d’acqua pullulante di barchette e di traghetti a forma di dragone, il pittoresco tempio di Budda accovacciato tra la vegetazione sull'altura, il palazzo presidenziale uno spillo sulla cima di un colle, è incantevole. I piccoli e simpatici cinesini con indosso il grembiulino, accompagnati dai loro insegnanti, incuriositi dalle nostre sembianze occidentali ci osservano e i più audaci si avvicinano per scattare insieme a noi qualche foto. E’ arrivata la sera e si cena a base di anatra laccata.
Sveglia alle sette. Ci attende la Grande Muraglia. Prima di arrivare, sosta alle tombe Ming. Qui una legenda ricorda che, nel ritornare dalla tomba dell’imperatore, bisogna passare attraverso una porta posta nel piazzale, facendo un rito scaramantico contro la sfortuna (togliere le ceneri adagiate sui vestiti e urlare: “Siamo ritornati dall'aldilà”!). Passeggiare tra i ciuffi cadenti dei salici piangenti, il verde smeraldo della Natura, le imponenti statue della via sacra immersa è come sentirsi parte di un’antica poesia. Arriviamo, dopo essere stati incolonnati per ore in un estenuante traffico, alla Grande Muraglia di Badaling. Lo spettacolo che ci appare è lunare: un gigantesco e lungo serpentone di mattoni che si staglia lungo le alte cime delle montagne, snodandosi e spaziando all'infinito. La sera ci attende un giro by night nell'elegante e colorata Pechino.
La mattina puntatina allo stadio olimpionico a forma di nido di rondine. E poi di corsa alla città vecchia , in cui, a bordo dei caratteristici risciò, percorriamo le strette stradine del centro storico con le famose costruzioni note con il termine “Hutong”. Visitiamo una tipica casa dove troviamo delle piccole e singolari gabbiette con dentro un grillo, un simbolo fortunato per le famiglie. Prima di pranzare, riusciamo anche a visitare il maestoso tempio del Lama, che custodisce un’enorme statua di legno alta 24 metri raffigurante un Budda. Pomeriggio visita al Tempio del Cielo del XIV secolo. Bellissima struttura che mantiene intatto il suo fascino plurisecolare.




















Volare nelle tratte interne alla Cina è sempre un’incognita. Non si sa mai quando si arriva. E così la partenza del volo Pechino - Xi’an delle 18 è stata più volte rinviata per motivi climatici fino all'una di notte. Certamente sono i soliti imprevisti di chi viaggia. Arriviamo in albergo alle quattro di mattina. Sveglia alle otto e alle nove inizia il nostro tour. Xi’an, con i suoi quasi venti milioni di abitanti, è una tappa molto importante perché in passato era il punto d’arrivo della silk road per le carovane che partivano dall'Europa verso la Cina. Ci rechiamo alla Piccola pagoda buddista dell’Oca Selvatica. Immersa nel verde lussureggiante e ordinato; con la sua elevata altezza, spicca sovrana sopra i nostri capi, consegnandoci un’immagine profondamente emozionante di questa Nazione. Questo è senz'altro un luogo che stimola la creatività artistica, qui infatti troviamo molti musicisti (un’intera banda ci allieta con note di musica popolare cinese) e pittori. 
La giornata è molto calda e il sole fa la parte del leone. In questo territorio il tempo è più secco rispetto al Nord e al Sud del Paese. Giungiamo dopo qualche ora al luogo che custodisce il famoso esercito di terracotta del primo imperatore cinese Qin Shi Huang (260 a.C. – 210 a.C.). Le fosse che preservano le truppe presenti nel parco archeologico sono smisurate. Presentarsi al cospetto dei circa seimila guerrieri, uno diverso dall'altro, che con il loro sguardo severo hanno protetto nel tempo e difendono ancora oggi la tomba del loro sovrano, regala allo spettatore momenti altamente suggestivi. Pomeriggio ci rechiamo nel centro storico di Xi’an, protetto da un’enorme cinta muraria dell’epoca Ming. Le vie sono affollate e colorate dai tanti negozietti in ordine sparso e caotico. Nel quartiere musulmano c’è una bellissima moschea in legno finemente decorata. Il giardino dalla florida e variopinta vegetazione e le strutture in legno e pietra ornano graziosamente l’esterno del grande tempio islamico. Oggi il luogo è ancora aperto al culto e molto frequentato dai fedeli. L’interno non è visitabile, ma basta affacciarsi dalle porte aperte per scoprire le meraviglie che si nascondono nel cuore di questo posto. Il nostro giro pomeridiano finisce con una passeggiata nelle vivaci e strette stradine del centro, in cui innumerevoli attività commerciali offrono ai passanti i più diversi piatti e pietanze tipiche della regione. Di notte, sotto un cielo stellato, la cinta muraria e la città si illuminano e l’atmosfera si tinge di una multietnica, pacifica, vitalità.





















Alle prime ore del mattino, partiamo da Xi’an alla scoperta di Shanghai nel Sud del Paese. Dopo due ore di volo arriviamo nell’ultramoderno aeroporto della città. Con i suoi quasi 24 milioni di abitanti è il secondo agglomerato urbano più popoloso della Cina, la prima municipalità è quella di Chongqing con 30 milioni di abitanti. Durante il tragitto alti edifici si mescolano alle piccole abitazioni popolari. Passato, presente e futuro, ricchezza e povertà, sono qui rappresentati nella loro configurazione più essenziale. Dopo aver lasciato zaini e bagagli in albergo ci rechiamo con un taxi nel moderno distretto di Pudong. I giganteschi grattacieli, con la loro ingegnosa architettura, sfidano il cielo e il business finanziario della grande mela statunitense, New York. E’ facile osservare il vivace dinamismo, per lo più giovanile, che contraddistingue questa realtà. Dopo quattro ore di fila per accedere all’Oriental Pearl Tower, progettata su un poema della dinastia Tang, raggiungiamo la Space Capsule. A 352 metri d’altezza, si assiste ad uno spettacolo degno dei migliori film di fantascienza: una leggera foschia avvolge delicatamente ogni cosa, creando mondi sospesi tra la realtà e l’illusione. E così si possono ammirare la Shanghai Tower, con i suoi 128 piani e 632 metri, il secondo grattacielo più alto del mondo - il primo, il Burj Khalifa, si trova a Dubai - lo Shanghai World Financial Center, con la sua altezza di 492 metri e la sua forma di bottle opener, il Jin Mao Tower, il Bund Center, dalla fisionomia di ananas, il fiume Huangpu, dal colore verde acido, divide Pudong (est) da Puxi (ovest). Un buffo personaggio dei fumetti in versione tridimensionale attira l’attenzione di grandi e piccini con un simpatico show. Arriva la notte, si accendono le luci colorate dei ciclopi in acciaio e vetro, l’atmosfera diventa frizzante ed effervescente, miglia di flash immortalano il meraviglioso e multicolorato scenario.









Girovagando per gli stretti vicoli della città vecchia di Shanghai, si scoprono i sapori, le sensazioni, il dinamismo e l’allegria di questo popolo. Il centro storico, composto da edifici classici dal caratteristico e tradizionale stile cinese, è ordinato, affascinante e vivace ponendosi così in contrapposizione all'ultra modernità rappresentata dai grattacieli di Lujiazui. Certamente l’atmosfera piacevole stuzzica la curiosità e invita al relax. I colorati negozietti seducono i passanti e invogliano a comprare qualche grazioso souvenir. Scolpito sulla parete di una casa, un colossale bassorilievo di un fior di loto decora e rasserena l’ambiente. Arrivati di fronte al ponte delle nove curve (Jiuqu Qiao) e alla casa da tè (Huxingting), numerosi turisti si accalcano con l’intento di fotografarsi in quella stupenda cornice. Nell'acqua verde, una statua, una fontana, una moltitudine di fiori di loto e piccole tartarughe sprigionano grazia e mistero in modo sottile, ma tangibile. 
Passato il ponte, si arriva al Giardino del Mandarino Yu (Yuyuan Garden). Il luogo, esempio di arte Ming, costruito tra il 1559 e il 1577 fu depredato durante la Guerra dell’Oppio nel 1842. Immerso in una sfolgorante natura, ogni suo angolo è un tripudio di emozionanti fantasie colorate. Qui è possibile assaporare i ritmi, i suoni della Cina più poetica e delicata. 

Un veloce pranzo e poi di corsa al Bund. Lungo il largo viale che costeggia il fiume Huangpu, si può ammirare lo stupendo scenario disegnato dai grattacieli di Lujiazui. In prossimità appaiono alcuni monumentali edifici: la Bank of China, l’elegante Peace Hotel, la Customs Housee il palazzo della HongKong & Shanghai Corporation. L’interno della Bank of China è finemente adornato con simbolici affreschi e marmi di matrice europea. 

Il tempio del Buddha di Giada del 1928 conserva due enormi ed antiche statue in giada provenienti dal Tibet: il Buddha seduto di 1,95 di altezza (3 tonnellate di peso), e il Buddha disteso ed una statua raffigurante sempre il Buddha disteso più grande, in marmo, donato da Singapore. L’aria è satura di incenso e altre essenze profumate, che i fedeli, in modo devoto, bruciano in enormi bracieri per onorare la loro divinità. Un silenzio mistico pervade ogni angolo del santuario. L'indomani si parte per ritornare in Italia. 



















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