martedì 11 agosto 2015

Curiosando a Vernazza e a Manarola!

Romano Pesavento


Eccomi a Vernazza. Il corso principale è tempestato di negozietti, ornati e abbelliti: attirano i turisti; mentre le ghiotterie culinarie liguri, con il loro profumo intenso, invogliano ad abbandonarsi a un luculliano pranzo o spuntino pomeridiano a base di pesce o focaccia. 
La chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, in stile romanico, con all’interno un interessante crocifisso in legno probabilmente di Anton Maria Maragliano, si erge davanti agli scogli della spiaggetta, come un piccolo fortino.
I bui, ma colorati, vicoli che in salita conducono al castello dei Doria e alla chiesa di San Francesco assomigliano per struttura alle strette maglie delle reti dei pescatori. Una volta arrivati in cima, la vista si perde davanti alle meravigliose e immense pareti scoscese a strapiombo sul mare e sul paesino.
Manarola, chiusa in una conca come una gemma preziosa in un anello o come il cratere di un vulcano, è anch’essa ricca delle fantasie tipiche dei borghi marinari: i piccoli caseggiati con le vivaci tinte; i vicoli stretti e in salita e i bizzarri buganvillee in fiore. Le frasi di Montale e Vincenzo Cardarelli riempiono di poesia l’atmosfera verde e lussureggiante dei terrazzamenti. La chiesa di San Lorenzo, realizzata in stile gotico, dalla cima del colle domina il paesino. Al suo interno si trovano due opere del XIV e XV sec. un trittico e il polittico ritraente la Madonna col Bambino e i santi Lorenzo e Caterina d'Alessandria attribuito al "maestro delle Cinque Terre.














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