Da analisi effettuate dall'Arpacal
Area industriale: su cereali e ortaggi valori fuori norma
di Romano Pesavento
Se la Campania è la terra dei
fuochi, Crotone non è certo da meno. Tale è l’immagine emersa in questi giorni
attraverso i media. Tante le opinioni che hanno descritto l’agghiacciante
situazione ambientale in cui si trova il territorio crotonese. Cromo, arsenico,
berillio, cadmio, cobalto, mercurio, piombo, nichel, rame disseminati un po’
ovunque. Parchi in autocombustione: effetto paranormale dei residui tossici
seppelliti e nascosti nel sottosuolo. Scuole nocive, emblema di una feroce crudeltà.
Tumori irradiati come funghetti tossici nei più diversi strati sociali diffondono
morte e disperazione. Il “lato oscuro” avvolge la vita quotidiana. E intanto la
politica sorniona rimane impassibile dietro a montagne di carte, promesse, interviste
e riunioni inutili.
Tutto è inquinato: l’acqua, l’aria,
il cibo. Attraverso la lettura dei dati si può scoprire la portata spaventosa
della catastrofe in atto. La bonifica diventa sempre più un evanescente
miraggio; intanto la concretezza oggettiva delle analisi effettuate
dall’A.R.P.C.A.L. nel giugno 2003 evidenzia come sostanze velenose fossero
presenti nei campioni di ortaggi e di cereali prelevati nelle zone interessate.
Infatti le due relazioni in nostro possesso attestano la seguente situazione:
“Ad integrazione della relazione di analisi n° prot. 661 del 06/09/03, eseguita
da questo servizio, su un campione di barbabietola prelevato in data 05/06/2003
dall’ASL 5 di Crotone nell’area del sito di interesse nazionale di Crotone, si
comunica, per gli opportuni adempimenti di legge di vostra competenza, quanto
segue: Il campione risulta non regolamentare per la presenza di piombo (valore
riscontrato 0,329 ppm) superiore al limite massimo consentito (0,1 ppm) negli
ortaggi a tubero e radici, per come previsto dalla vigente legislazione, ultima
il recente decreto 5 marzo 2003”
mentre per il campione di grano si rilevava come “esso risulta non
regolamentare per la presenza di piombo (valore riscontrato 0,459 ppm) e cadmio
(valore riscontrato 0,245 ppm), superiore ai limiti massimi consentiti (0,2 ppm
per il piombo e 0,1 per il cadmio) nei cereali.”
Certo per quanto riguarda le
valutazioni sull’inquinamento da amianto le prospettive non sono affatto
confortanti. Basti pensare che gli esami realizzati nel 2005, al momento della
rimozione di alcuni manufatti in amianto nel sito industriale d’interesse,
evidenziavano, ancora, una concentrazione di fibre di amianto pari a 1,4.
Interessanti sono le ipotesi e le conclusioni apportate su tali valori nel 2009
dal dott. Francesco Rocca, specialista in medicina del lavoro: “Ho provato a
ipotizzare un tempo di dimezzamento di 6 mesi (ossia il tempo necessario perché
le fibre si riducano della metà) e ne vien fuori circa 3.214 fibre/litro nel
1993. Se si ipotizza come tempo di dimezzamento un anno il numero si riduce
significativamente a circa 53 fibre/litro. La stima di fibre/litro ipotizzata
sarebbe comunque per difetto perché valutata in assenza della sorgente di
emissione; e prima del 1993 quando l'uso dell'amianto era legittimo e la
fabbrica in attività? E quale era la situazione del quartiere Fondo Gesù che
era distante circa 100
metri dal forno fosforo? Non vorrei destare allarmismo
ingiustificato, ma è necessario sottolineare, per concludere, che il periodo di
latenza per il mesotelioma è di 20-40 anni, per cui il “cessato allarme” è previsto per il 2033; che nel
decennio compreso fra i primi anni '90 e i primi anni del 2000 sono stati
accertati e documentati per l'Enichem quattro casi di mesotelioma pleurico, due
casi indiretti (la moglie di un lavoratore) e tre casi di asbestosi; mentre per
la Pertusola Sud
i casi di mesotelioma sono tre.”
Che tra l’amianto e il cancro il
legame fosse così stretto lo si sapeva già con certezza sin dagli anni ‘60. A dimostrarlo,
infatti, sono stati gli studi di Irving Selikof che influenzarono l’intero
mondo scientifico e portarono l'Occupational
Safety and Health Administration e
l'Environmental Protection Administration ad emanare norme per la tutela dei
lavoratori esposti e per l’arresto delle produzioni. Quindi da allora e fino
agli anni ’90 (legge 257/92) tutti sapevano e nessuno interveniva in Italia.
L’istituzione delle aree di bonifica (SIN) risale al decreto legislativo
22/1997 (decreto Ronchi) successivamente integrato dal decreto ministeriale
471/99 e dal decreto 152/2006.
Intanto, dal momento
che nessuno voleva contrastare il colosso EniChem: gli interessi economici
scavalcavano la salute dei cittadini. A gestire il Ministero della Sanità furono
per lo più ministri democristiani e liberali. Stessa situazione si riscontra
adesso: il tribunale di Milano il 24 febbraio 2012 condanna Eni (Syndial) a
pagare 56 milioni di euro per danni ambientali al Ministero dell’Ambiente e
tutto tace. Poche le iniziative della politica se non quelle strettamente
legate alla normale prassi del comunicato o nota stampa. Nessun segnale di indignazione
attraversa i volti della Crotone perbene.
L’art. 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona” e l’art. 32 della nostra Costituzione “La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività” definiscono come fondamentale
per l’individuo e la collettività il diritto alla vita e alla salute, eppure
qui, a Crotone, terra malarica, tutto scivola via sulla pelle di quei pochi che
ancora oggi resistono onestamente.
L’art. 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona” e l’art. 32 della nostra Costituzione “
Riepilogo interno piano di bonifica da
amianto grandi fabbriche
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Anno 2004
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SASOL S.p.A. Enichem Stabilimento di Crotone
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Kg. 25.100 totale quantitativo di amianto
smaltito
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Syndial S.p.A., ex Sali Italia di Cirò Marina
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Kg. 1.802 totale quantitativo di amianto
smaltito
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Syndial S.p.A., ex Sali Italia di Cirò Marina
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Kg. 395.495
totale quantitativo di amianto smaltito
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Fonte: A.S.L. n.5 24/11/2004
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Numero di lavoratori deceduti per
mesotelioma pleurico ex dipendenti dei suddetti stabilimenti industriali
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Enichem di Cirò Marina
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n. 1 dipendente
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Enichem di Crotone
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n. 4 dipendenti
+ 2 casi indiretti
+ 3 casi di
asbetosi
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Perusola Sud di
Crotone
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n. 3 dipendenti
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Fonte: A.S.L. n.5 24/11/2004
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Valori rilevati
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Valori normali
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Valori rilevati
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Valori normali
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Campione di grano
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0,459 ppm
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0,2 ppm
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0,245 ppm
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0,1 ppm
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Campione di barbabietola
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0,329 ppm
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0,1 ppm
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Fonte: A.R.P.C.A.L. anno 2003
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Pubblicato sulla rivista di politica, cultura, economia e sport la Provincia Kr n.3 Anno XXI / Marzo 2014
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