venerdì 13 novembre 2015

Arte in Italia - La Belle epoque parigina nelle tele di Toulouse Lautrec in esposizione al Palazzo Blu di Pisa

Romano Pesavento
Fino al 14 febbraio 2016 al Palazzo Blu di Pisa è possibile visitare la mostra dedicata al talentuoso e bizzarro pittore francese Henri de Toulouse Lautrec, dal titolo “Luci e ombre di Montmartre”.
Appaiono nelle soffuse luci e nel silenzio, quasi mistico, dell’ambiente espositivo alcune immagini simbolo della Belle Epoque: la Goule, ballerina frizzante del Cancan, Jean Avril, altra icona delle folli notti parigine, May Belfort, la soubrette irlandese nota per calcare le scene in compagnia di un enigmatico gatto nero, Aristide Bruand, leggendario cabarettista francese. I ritmi frenetici della vita salottiera e la spinta iconografica sperimentale si plasmano in un unico tratto nervoso e inconfondibile: la litografia diventa il manifesto pubblicitario che coniuga arte e beni di consumo; elite e massa; individualismo e commercio; cultura e introiti. L’artista impara a vendere se stesso, la sua tecnica e i prodotti da sponsorizzare; rimanendo comunque fedele ai propri ideali, in bilico funambolico tra sogni e bisogni.  

Toulouse Lautrec, attento osservatore degli stili di vita bohémien della Parigi di fine Ottocento, ma anche frequentatore assiduo degli spettacoli teatrali e dell’effervescente Moulin Rouge, ha saputo declinare la vitalità, la trasgressione, l’anticonformismo, lo sfacciato anelito alla libertà della sua generazione in molteplici forme sinuose, eleganti e originali. Il teatro, con i suoi giochi di luce di forte contrasto e con le ombre dei personaggi quasi “a sbalzo” sul palcoscenico, diventa la sua metafora artistica e di vita più ricorrente. Applausi o fiasco nell’incognita dell’esistenza si avvicendano senza interruzione… buon motivo per sorseggiare biondo champagne in compagnia di qualche bella signora, prima che cali definitivamente il sipario. L’eterno femminino viene vezzeggiato, idolatrato quasi, dall’occhio innamorato di un artista attratto dalla bellezza del gentil sesso; piume, gonne vaporose, acconciature elaborate, calze, nastri e cappelli non sono semplici accessori, ma incarnano l’essenza stessa della donna, mistero insondabile e sensualità: difficilmente i volti delle sue protagoniste, benché in primo piano, rivelano la loro concretezza e le loro emozioni; rimangono “fantasie”, scia di profumo, granelli di cipria in movimento nel pulviscolo di una feritoia di luce.

Sul pannello di una parete della mostra, una sua frase rispecchia efficacemente la personalità vitale e carismatica: “Siamo brutti, ma la vita è bella.” 


Pubblicato suLa Provincia Kr online (http://www.laprovinciakr.it/cultura-e-spettacoli/la-belle-epoque-parigina-nelle-tele-di-toulouse-lautrec-in-esposizione-al-palazzo-blu-di-pisa)


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