The Magdalene: i poeti maledetti della y generation
Romano Pesavento
The Magdalene, gruppo eterogeneo
per provenienza geografica e sensibilità artistica, composto da Massimiliano
Magni - voce e chitarra, Giuseppe Tarascone – batteria, Cristina Del Gaudio –
basso, Luca Barreca – chitarra elettrica, costituisce uno delle band emergenti
più significative ed interessanti del panorama musicale attuale.
I riferimenti
musicali del quartetto spaziano tra l’indie rock, post-rock, stoner-rock,
grunge e alternative rock, sapientemente dosati e commisti ad atmosfere
gotico-romantiche venate di elettrica “psichedelia”.
Il risultato finale di una
simile sperimentazione e ricerca artistica è tutt’altro che confuso o scontato;
nei tasselli di vita raccontati nelle loro canzoni emergono disperatamente la
precarietà, l’isolamento, l’emarginazione, l’aggressività, l’insensatezza della
quotidianità nella nostra società.
Fuori dalle logiche del consumismo estremo,
dalla mercificazione delle anime e dal feticismo capitalistico, i personaggi
scivolano nel delirio di una coscienza offuscata dal male di vivere; mentre la
voce, assai originale del vocalist, l’io narrante, a tratti strascicata, a
tratti potentemente graffiante, evoca scenari apocalittici e immagini estreme:
la sofferenza da infliggersi o infliggere agli altri diventa l’unico strumento
di affermazione dell’individuo in una realtà votata al non sense e
all’omologazione. Il dolore rimane sospeso in un limbo in attesa di essere
scatenato.
Gli strumenti, basso, chitarra e batteria, omaggio all’essenzialità
del rock primitivo, contrappuntano con vigore e frenesia i molteplici segnali
della mente che vacilla sotto impulsi autodistruttivi irrefrenabili.
I pezzi
del primo EP “Un fatale errore” sono molto intensi; il vigore e la versatilità
delle chitarre si esprimono al massimo nei riff lenti da “ballatona” rock di
Alice, genere Metallica, per intenderci, e nella convulsione spasmodica de L’ubriaco.
Piccola perla è il brano di chiusura, Un fatale errore, emblematico manifesto
di tutti i reietti del pianeta o aspiranti tali: ipnoticamente distorto il
suono della chitarra, lancinante fino allo stremo, guida una serratissima
cavalcata fino all’epilogo conclusivo.
Il 30 gennaio esce il primo cd
completo con tutte le canzoni pensate per la pubblicazione; la gestazione
dell’opera è durata parecchi mesi e il risultato conclusivo sarà sicuramente un
prodotto di notevole livello, considerando le premesse iniziali. Non
lasciatevelo sfuggire.
Pubblicato su La Provincia kr on line del 02/01/2015
Nessun commento:
Posta un commento