mercoledì 14 gennaio 2015

Arte in Italia: mostra su March Chagal al Palazzo Reale di Milano

Quella magica pennellata di March Chagall  





Romano Pesavento


Ancora pochi giorni per ammirare l’esposizione su Marc Chagall, “Una retrospettiva 1908 1985”. Ultima data disponibile il primo di febbraio. A sentire gli organizzatori è stato un vero e proprio boom di presenze; sono, infatti, più di 205 mila i visitatori che in questi mesi hanno percorso le sontuose stanze di Palazzo Reale, a Milano, in cui sono custoditi i circa 220 capolavori dell’artista bielorusso. Nessuna altra mostra ha potuto ricostruire in modo così fedele l’intero percorso formativo e umano di Chagall: non a caso ciascuna tela o disegno costituisce un tassello fondamentale nel percorso del pittore e nel linguaggio iconografico del Novecento.  

Il luminoso e remoto tempo dell’infanzia, lo sperdimento dell’innamoramento, l’incanto del Creato, il dolore, il misticismo, il forte legame con la religione ebraica si riversano e si effondono in luminose scie di colore, in turbinii di pennellate alchemiche fino alla ricomposizione totale, coincidente con un’immensa, armonica “Laus vitae”. Le figure, abbaglianti nei loro variegati cromatismi, incorporee come solo i miraggi sanno essere, simili a piume danzano leggere nel cielo sfidando qualsiasi legge di gravità.
Lo sguardo di Chagall non coglie banalmente la Bellezza del mondo; trasforma il mondo in Bellezza. L’esperienza della sofferenza umana, tutt’altro che estranea al pittore, diventa linfa vitale per visioni oniriche altamente suggestive pregnanti di speranza e di Fede; non si tratta di manierismo naif, ma accorato attaccamento appassionato alla vita.
Il blu, il rosso, celebrate cifre distintive, costituiscono l’emblema della passione e del mistero che si rinvengono nell’universo in cui, nonostante tutto, non si è mai soli.  
Ogni sentimento umano viene sapientemente trasfigurato e nobilitato dall’abilità dal pennello dell’artista.
Attraverso il ritmo, la musicalità, le diverse tonalità delle tinte si attua il sincronismo armonioso tra il Bene e il Male, tra l’Amore e l’Odio, tra il Cielo e la Terra. I momenti esiziali della vita s’incrociano con i grandi quesiti esistenziali: i genocidi nazisti; la morte di Bella; la fuga dal proprio paese torturano la creatività dell’artista. Ombreggiature, inedite cupezze e cromatismi cianotici caratterizzano la produzione della Sofferenza.
Fin dai suoi primi esordi, Chagall ha saputo incantare e conquistarsi un ruolo importante nella storia dell’arte contemporanea. E così, quadro dopo quadro, si delinea sempre più nella sua nudità l’uomo semplice ma al tempo stesso sensibile che tra mille difficoltà cerca di comprendere i molteplici eventi dell’esistenza.

Data l’affluenza, non è semplice avvicinarsi ai singoli dipinti. Tanti bambini, ragazzi, gente di ogni età se ne contendono la visione. Sarà forse la voglia di sognare ad occhi aperti, di addentrarsi nel mondo delle favole o di esaminare la tecnica pittorica, ma di sicuro l’atmosfera, gioiosamente surreale, che si respira lungo i corridoi del padiglione ammalia la mente dei visitatori invitandoli alla Fantasia, all’Amore e al Volo.






Pubblicato su la Provincia kr on line il 13/01/2015

Nessun commento:

Posta un commento