martedì 27 ottobre 2015

Musica - Onori e consensi per l'esibizione all'Apollo del trio proposto dal premio Oscar Luis Bacalov

Romano Pesavento

Musica di caratura internazionale con l'avvio del Festival dell'Aurora a Crotone. Ieri sera, nel teatro Apollo, le melodie, i virtuosismi tecnici assai alati, i ritmi cadenzati dell'hot e cool jazz, le risonanze latine dal sapore retrò-romantico di Luiz Enriquez Bacalov, premio Oscar per la miglior colonna sonora nel 1996, di Rita Marcotulli, prima donna a ricevere il David di Donatello per il miglio musicista nel 2011, e di Alberto Pizzo hanno attraversato ogni spazio della sala e saturato l'atmosfera di poesia, eleganza e incanto. Attraverso più generazioni di musicisti straordinari, si è assistito alla celebrazione della musica, quale forma d'arte più completa, l'unica in grado di esprimere l'intimo più profondo del sentimento umano e di arrivare veramente a tutti, indipendentemente dal livello d'istruzione o dal proprio status sociale. 

La concertista Rita Marcotulli, accarezzando, come un'arpa, le corde del suo piano, ha prodotto sonorità ipnotiche, rilassanti, insolite e liquide. Presente e passato della tradizione musicale si sono fusi in un unicum sonoro di grande effetto. 
Alberto Pizzo, con un curriculum degno di menzione d'onore, soprattutto per la sua giovane età, ha espresso tutta la sua frizzante creatività durante la serata, conducendo per mano lo spettatore in sperimentazioni acustiche piuttosto ardite. 
La vivacità e la freschezza degli arrangiamenti hanno dato una veste inedita e innovativa ai grandi classici, Scarlatti e Bach. Bacalov, geniale e generoso compositore, ha anche intrattenuto i presenti, illustrando i pezzi che avrebbe suonato, rievocando scorci della sua, "vecchia", Buenos Aires e manifestando stima per i suoi colleghi più giovani, con estrema semplicità: molto spazio è stato dedicato ai tanghi di Astor Piazzolla e alle colonne sonore dei film celebri del passato. 
In particolare le note nostalgiche de "Il postino" hanno ridestato il ricordo delle poesie di Neruda e della delicata malinconia di Troisi. Alla tenera età di ottantatré anni, il maestro può permettersi esecuzioni non facilissime e di effondere carisma musicale, curiosità e complicità artistica (durante le sonate a tre e a due) veramente rari. 
Gli applausi sono stati scroscianti e prolungati, segno evidente del consenso e dell'apprezzamento pieni del pubblico. Occasioni come queste innalzano la qualità culturale di una comunità. E rendono il mondo un po' più bello. 


Pubblicato sulla testata la Provincia kr:  http://www.laprovinciakr.it/cultura-e-spettacoli/onori-e-consensi-della-critica-per-l-esibizione-all-apollo-del-trio-proposto-dal-premio-oscar-luis-bacalov

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