martedì 19 novembre 2019

Standing ovation al teatro Apollo di Crotone per Laura Morante ed Eugenia Costantini in ''Il ballo''




Romano Pesavento

Giovedì sera, il teatro Apollo ha ospitato un’icona del cinema italiano, nonché apprezzatissima interprete teatrale, Laura Morante, impegnata sul palcoscenico insieme alla figlia Eugenia Costantini nello spettacolo teatrale “Il ballo”, ispirato dall’omonimo romanzo di Irène Némirovsky e accompagnato dalle musiche di Claude Debussy, Sergej Prokof’ev, Reynaldo Hahn, Maurice Ravel e Frédéric Chopin, eseguite da Francesca Giovannelli al pianoforte.
Lo spettacolo è incentrato sul tema dell’incomunicabilità, insidia inesorabile nei rapporti umani, soprattutto in quelli più stretti, di consanguineità; infatti gli scambi dialettici tra le due protagoniste, madre e figlia, sono freddi, futili e denotano incapacità relazionali fortissime, oltre a malessere esistenziale molto profilato in entrambi i personaggi; le donne, insoddisfatte della loro esistenza vuota e inappagante, si rifugiano in un mondo scintillante e onirico, intriso di fantasie romanzate, in cui risultano ammirate, amate e vincitrici. La realtà è ben diversa: Antoniette, adolescente, e la signora Kampf sono insicure, infelici e rancorose. Il ballo, avvenimento mondano che dovrebbe riscattarle entrambe da un presente insoddisfacente e proiettarle verso un futuro radioso e carico di promesse, verrà disertato da tutti gli ospiti, a causa della volontà punitiva della fanciulla, perseguita nei riguardi di una madre repressiva e indifferente.
Attraverso suoni, parole e gesti concitati, la trama del romanzo prende vita all’interno del “contraddittorio” tra le due attrici, svelando gradualmente al pubblico i tatticismi, le emozioni, le crudeltà, le riflessioni e le incomprensioni che si consumano in un rispettabile scorcio alto-borghese. Disperazione, vanagloria, frustrazione, esaltazione vengono espresse in rapida successione e alternanza con rara sensibilità e spessore da Laura Morante, veramente convincente ed efficace nella sua performance. Eugenia Costantini rende con grazia e perfidia la sventatezza improvvida di una quattordicenne in preda alla gelosia e allo sconforto tipico di quell’età. Con scroscianti applausi il pubblico in sala ha calorosamente e ripetutamente acclamato le star della pièce teatrale.
Un’altra scelta ben meditata all’interno della stagione concertistica 2019 “L’Hera della Magna Grecia” da parte della società Beethowen, rappresentata dal prof. Fernando Romano e dalla prof.ssa Mariarosa Romano.     

Pubblicato su La Provincia kr online      

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