Il Museo del Novecento di Firenze propone fino al 26 giugno la Mostra “Exit Morandi” per celebrare i cinquantacinque anni dalla scomparsa del pittore bolognese.
La luminosità, la geometria
e la “solitudine” delle nature morte, il rilassante verde muschio dei paesaggi
costituiscono momenti di purezza in cui spaziare lentamente e con
consapevolezza. Attraverso l’esposizione, si vive il privilegio di visitare un
mondo semplice e al tempo stesso complesso, in cui il tutto si riflette sull'istante,
che l’astista cattura sulla sua tela. Osservando
le colline assolate, immerse in tonalità metafisiche e sfumate da foschie
vagamente lattiginose, si percepisce l’odore della Natura, il ritmo lento del
tempo; si coglie dalle sue raffigurazioni una spiccata propensione
all'indagine, all'investigazione della realtà: a Morandi non interessa ciò che
vedono gli altri, rifiuta l’esercizio di stile fine a se stesso, ma cattura
l’anima profonda dei soggetti circostanti.
Ama il vetro, pezzo
forte delle sue “nature morte”, perché meglio di qualunque altro elemento si
presta a un gioco di rifrazioni, calde e fredde, pur rimanendo intatto ed
adamantino nella sua scarna linearità. Dove la luce e le linee si uniscono
arriva il messaggio pittorico – poetico di Morandi, ermetico e aprico al tempo
stesso nella sua enigmatica semplicità.
“Per me non
vi è nulla di astratto: per altro ritengo che non si via nulla di più surreale,
e di più astratto del reale.” (Giorgio Morandi)
Pubblicato su la Provincia kr online
Reportage fotografico
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