Romano Pesavento
Una passeggiata a Tokyo.
Dopo 26 ore di viaggio siamo
arrivati a Tokyo. Il tragitto che collega l’aeroporto con l’albergo dura circa
un’ora, durante la quale si può osservare un primo assaggio della città
ultramoderna e tecnologica per eccellenza. Grattacieli, water hi-tech e
quartieri sgargianti con insegne colorate e avveniristiche contraddistinguono
il profilo cangiante, sorprendente e caleidoscopico della metropoli. Salendo
sulla Tokyo Tower hai ai tuoi piedi la bellezza di quasi trentasei milioni di
abitanti; tanto cemento e acciaio, ma anche molto verde; i parchi qui sono
connaturati alle architetture moderne; nella concezione giapponese l’armonia
consiste appunto nel far coesistere elementi anche contrastanti in modo
equilibrato. Non per nulla il primo santuario shintoista (Meijr Jingu)
incontrato nella zona di Harajuko rappresenta un raffinato esempio di unione
tra l’artificio dell’uomo e la Natura.
Gli eleganti giardini del Palazzo
imperiale, pensati fino all’ultimo dettaglio, avvalorano una simile tesi: non
esistono il dentro e il fuori, esiste la Natura. Passiamo il pomeriggio
ammirando estasiati la struttura rosso scarlatta del tempio buddhista di
Sensoji gremita da un’effervescente gioventù in abiti tradizionali per
l’occasione; sorprende l’antica strada commerciale di Nakamise con i suoi
esercizi commerciali fuori dal comune: animal bar in cui sorseggiando una
bibita è possibile accarezzare un gatto o qualche altro animaletto; conclude il
giro il fantasioso quartiere manga, in cui rivivono dei cartoon giapponesi.
Atmosfere nipponiche.
Il monte Fuji è sicuramente una
meta affascinante e misteriosa. È un luogo altamente simbolico per il Giappone;
è un po’ come l’Olimpo per la Grecia; è considerato la montagna sacra per
eccellenza; il punto in cu convergono tutte le forze spirituali e fisiche della
Natura. Da lontano svetta tra coltri di nubi. Una volta sul posto si respira
un’aria vagamente profumata e pura: siamo a circa 3.000 metri di altezza; dal
quinto livello chi vuole può raggiungere la cima, alla quale potrà arrivare
attraverso un percorso “muscolare” e spirituale, soffermandosi a pregare presso
i tempietti disseminati sul corno del vulcano. Il lago Ashi serico e immenso,
tra le scoscese alture, incanta e riporta a sogni lontani, paesaggi
dell’immaginario che solo in Giappone diventano realtà.
Giunti a Kanazawa si respira
l’atmosfera tradizionale del Giappone. I Giardini Kenrokuen essenziali, “puliti”
e geometrici esprimono tutta l’energia silenziosa della vita.
Il paese di Shirakawa è davvero
una visione: sembra il villaggio dei Puffi; sarà perché è immerso in una
cornice naturale straordinariamente pittoresca e colorata, sarà perché gli
strani tetti di paglia rigonfi delle case assomigliano a grandi funghi, sarà
perché gli abitanti vivono timidamente appartati… Prima di arrivare a Kyoto,
sosta al museo di Takayama in cui enormi carri allegorici trovano albergo e
garantiscono uno spettacolo suggestivo tra musiche, luci e performance
meccaniche.
Sognare a Kyoto
Eccoci a Kyoto, una città che
nasconde dietro ogni suo angolo un profumo di storia antica; la prima capitale
del Sol Levante è un concentrato di grazia, eleganza, bellezza e spiritualità ancora
intatti, nonostante la spietata urbanizzazione. Sottratta ai disastrosi
bombardamenti americani, è una metropoli da vivere intensamente con
la poesia nel cuore.
Il tempio di Fushimi
Inari è un rutilante susseguirsi di archeggiati sapienziali in ideogrammi
giapponesi. Il fedele deve percorrere una galleria rosso fuoco di travi “sutriche”
prima che il proprio percorso catartico possa definirsi concluso.
Il Kinkaku-ji o Tempio del
padiglione d'oro è collocato in un giardino meraviglioso dove le chiome già
autunnali di alcuni alberi disegnano uno scenario fiabesco e sognante.
Passeggiare per i sentieri del parco trasmette grande serenità e pace
interiore.
Imponente e marziale il castello
Nijo, antica residenza degli Shogun, alta carica militare. All’interno non è
concesso scattare fotografie. Le pareti delle stanze sono affrescate da
minuziosi ed elaborati motivi floreali o adornati con le effigie di animali
esotici, come le tigri.
Lo storico quartiere di Gion ci
accoglie con le sue movimentate scene di vita quotidiana. La sera, prima di
cena, si sale in cima alla torre di Kyoto per ammirare il tramonto.
Il silenzio di Hiroshima
Un’esperienza molto toccante è
senz’altro visitare il Parco del Memoriale della Pace di Hiroshima. Lo
scheletro del palazzo destinato ad ospitare la fiera commerciale della
prefettura della città è ancora testimone della crudeltà infinita dell’uomo
sull’uomo. Una sorta di vento elettrico vagamente atomico spira sul monumento;
i suoi mattoni segnano ancora le 08:15 del 06 agosto del 1945.
Il tempo si è
fermato anche se continua nella sua incessante corsa. Gli uomini pare non
abbiano imparato niente. All’interno del museo storie di bambini, donne, uomini
comuni raccontano di sogni spezzati, di una quotidianità lacerata, polverizzata,
ingiuriata dal fuoco implacabile del fungo atomico.
Itsukushima: l’isola che non c’è?
A qualche ora di viaggio da Hiroshima,
c’è l’isola di Itsukushima, conosciuta anche con il nome di Miyajima: una sorta
di Capri nipponica in mezzo all'Oceano Pacifico.
Un vero e proprio paradiso
terrestre. Ad accogliere i turisti ci sono diversi graziosi e furbi cerbiatti,
che, con astuzia, cercano di saccheggiare quanto più cibo possibile dagli zaini
e dalle sporte degli avventori. Sono molto curiosi e amichevoli e tendono a
impossessarsi di tutto quello che è colorato, strano, commestibile o meno;
alcune volte anche le magliette sono di loro interesse.
Il santuario Hokoku,
shintoista, è posizionato su una collina da dove è possibile godere di una
vista panoramica unica e suggestiva. Proprio in prossimità si trova una rossa
pagoda a 5 piani costruita in epoca storica antecedente al santuario, che
ospita il Buddha della Medicina. La struttura degli edifici sacri in apparenza
semplice ed essenziale si rivela di forte impatto emotivo proprio perché
inserita armonicamente in un contesto naturale impareggiabile.
Associato alla
pagoda c’è, a valle, il santuario di Itsukushima. La particolarità del tempio è
determinata dal fenomeno dell’alta marea, che, salendo improvvisamente,
comporta giochi di luce e di riflessi spettacolari sia di notte che di giorno. Nonostante
le impalcature, fotografare o ammirare il Torii rosso, il portale sacro simbolo
del Giappone, è un’esperienza indescrivibile.
Sayonara, Giappone!!!!
Rientrati a Tokyo, dedichiamo la
serata a girovagare nel quartiere di Shinagawa. I colori moderni dei
grattacieli, sedi di importanti aziende internazionali, fanno da sfondo ad una
zona molto frizzante, giovanile e vivace. E prima di partire per l’Italia,
sosta al parco Ueno per una visita al Museo nazionale d'arte occidentale, noto
come NMWA, opera architettonica del grande architetto svizzero Le Corbusier e
dal 2016 bene protetto dall’UNESCO.
All'interno, per festeggiare il 60 °
anniversario del Museo Nazionale di Arte Occidentale, è stata allestita una
mostra della famosa collezione di dipinti del collezionista giapponese Matsukata
Kojiro (1865 – 1950), fondatore della struttura museale. Tanti i giapponesi in
coda per ammirare le 160 opere tra cui la famosa "Arles 'Bedroom" di
Van Gogh e le "Ninfee e le riflessioni di salice" di Monet.
Sayonara, Giappone!!!!