Romano Pesavento
Chi è Jenus? Il titolo di una serie tv, l’additivo per sbiancare la
biancheria, il nome di un fiore, il nuovo nemico di 007, l’ultimo libro di
Piero Angela… no, niente di tutto questo, è il protagonista principale del
fumetto nato dalla creatività e dall’ingegno di Alessandro Mereu,
soprannominato simpaticamente don Alemanno.
Jenus, espansivo, spontaneo, perbene, ribelle, a volte buffo, cerca di
risolvere le incoerenze della vita umana e la corruzione dilagante nell’alto clero
con il suo divino intuito. E così la sua sfida con il Papa “Ratzinger”, immaginato
come il simbolo del privilegio e dell’ambizione, e il cardinale Bertone, visto
come devoto servitore del pontefice ed esperto militare, scorre velocemente nelle
entusiasmanti comic strip a bianco e nero.
Il rapporto tra potere spirituale e potere temporale insito nella
storia della Chiesa si ripropone così in chiave umoristica. Il progetto, sia
per la veste grafica che per alcuni aspetti contenutistici, può essere accomunato,
anche se con le dovute peculiarità e tipicità, al filone fumettistico dei manga
giapponesi, il quale ha come esponente di spicco i cartoon statunitensi di
South Park e il mangaka Hideo Azuma,
autore di Nanà supergirl e Pollon. In particolare, il personaggio di Pollon,
tondeggiante, bonaria e pasticciona, è l’emblema di una divinità sensibile alle
sventure degli esseri umani e in conflitto con l’indifferenza e l’inerzia del
mondo circostante.
Jenus, infatti, di fronte alla complessità del male, talmente radicata
nell’agire dell’uomo, rimane sbalordito; ed allora ecco arrivare in suo aiuto
il fido e impacciato Angius, l’Agnello di Dio.
Il bianco “mantello” filosofico che indossa è la sua barriera naturale
contro i numerosi pregiudizi che insudiciano la realtà odierna. Gli aspetti
oscuri, irrazionali, e, per certi versi mistici, presenti nell'interiorità di
ciascuno di noi vengono evidenziati e beffardamente analizzati nelle strisce e
nelle storie che lo riguardano.
In molte occasioni, artisti o scrittori si sono chiesti cosa
accadrebbe se il Salvatore ritornasse sulla Terra. Tutti concordano
nell’immaginare un soggiorno assai poco gradevole per l’Unto, in una società
così cinica e marcia come la nostra. Bè, Mereu è l’unico, pur prospettando scenari
difficili per il Redentore, che riesce, con la sua satira ora da studente
liceale ora da sociologo consumato, a strapparci comunque una risata “in questa
valle di lacrime”, che è la condizione umana.
Pubblicato sulla testata la Provincia Kr online
Pubblicato sulla testata la Provincia Kr online
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