sabato 26 dicembre 2015

Fumetti in Italia - Don Alemanno il "reverendo" con la matita che racconta lo scontro tra Jenus e papa Ratzinger

Romano Pesavento

Chi è Jenus? Il titolo di una serie tv, l’additivo per sbiancare la biancheria, il nome di un fiore, il nuovo nemico di 007, l’ultimo libro di Piero Angela… no, niente di tutto questo, è il protagonista principale del fumetto nato dalla creatività e dall’ingegno di Alessandro Mereu, soprannominato simpaticamente don Alemanno.
Jenus, espansivo, spontaneo, perbene, ribelle, a volte buffo, cerca di risolvere le incoerenze della vita umana e la corruzione dilagante nell’alto clero con il suo divino intuito. E così la sua sfida con il Papa “Ratzinger”, immaginato come il simbolo del privilegio e dell’ambizione, e il cardinale Bertone, visto come devoto servitore del pontefice ed esperto militare, scorre velocemente nelle entusiasmanti comic strip a bianco e nero. 
Il rapporto tra potere spirituale e potere temporale insito nella storia della Chiesa si ripropone così in chiave umoristica. Il progetto, sia per la veste grafica che per alcuni aspetti contenutistici, può essere accomunato, anche se con le dovute peculiarità e tipicità, al filone fumettistico dei manga giapponesi, il quale ha come esponente di spicco i cartoon statunitensi di South Park  e il mangaka Hideo Azuma, autore di Nanà supergirl e Pollon. In particolare, il personaggio di Pollon, tondeggiante, bonaria e pasticciona, è l’emblema di una divinità sensibile alle sventure degli esseri umani e in conflitto con l’indifferenza e l’inerzia del mondo circostante.
Jenus, infatti, di fronte alla complessità del male, talmente radicata nell’agire dell’uomo, rimane sbalordito; ed allora ecco arrivare in suo aiuto il fido e impacciato Angius, l’Agnello di Dio.
Il bianco “mantello” filosofico che indossa è la sua barriera naturale contro i numerosi pregiudizi che insudiciano la realtà odierna. Gli aspetti oscuri, irrazionali, e, per certi versi mistici, presenti nell'interiorità di ciascuno di noi vengono evidenziati e beffardamente analizzati nelle strisce e nelle storie che lo riguardano.
In molte occasioni, artisti o scrittori si sono chiesti cosa accadrebbe se il Salvatore ritornasse sulla Terra. Tutti concordano nell’immaginare un soggiorno assai poco gradevole per l’Unto, in una società così cinica e marcia come la nostra. Bè, Mereu è l’unico, pur prospettando scenari difficili per il Redentore, che riesce, con la sua satira ora da studente liceale ora da sociologo consumato, a strapparci comunque una risata “in questa valle di lacrime”, che è la condizione umana.

Pubblicato sulla testata la Provincia Kr online

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