Non ci sono parole per descrivere l'emozione che si prova ogni volta che si visita la Basilica di Santa Croce a Firenze. Atmosfere incantate riempiono gli occhi di una bellezza infinita e trasportano l'io di ognuno al cospetto dei grandi della storia italiana. Stendhal nel suo libro "Roma, Napoli e Firenze. Viaggio in Italia da Milano a Reggio" così racconta la sua visita alla chiesa: Là, seduto su un gradino di un inginocchiatoio, la testa abbandonata sul pulpito, per poter guardare il soffitto, le Sibille del Volterrano mi hanno dato forse il piacere più vivo che mai mi abbia fatto la pittura. Ero già in una sorta di estasi, per l’idea di essere a Firenze, e la vicinanza dei grandi uomini di cui avevo visto le tombe. Ero arrivato a quel punto di emozione dove si incontrano le sensazioni celestiali date dalle belle arti e i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, avevo una pulsazione di cuore, quelli che a Berlino chiamano nervi: la vita in me era esaurita, camminavo col timore di cadere.
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