Le infrastrutture e le strutture logistiche sono oggi elementi fondamentali di sviluppo e integrazione dei sistemi produttivi locali, dei distretti industriali, tecnologici e di servizi, dei poli turistici e consentono alle imprese il perseguimento di strategie e obiettivi comuni.
di Romano Pesavento
Un territorio ben infrastrutturato è più attraente anche per
gli insediamenti logistici. Naturalmente, un ruolo importante rivestono i
porti. Nonostante, la regione Calabria sia circondata dal mare, raramente, si è
occupata del benessere dei suo approdi e delle attività economiche connesse.
Tutto ciò a portato l’economia portuale ad avere trend economici molto
altalenanti. Il porto di Crotone ha, quindi, risentito drasticamente degli
effetti boomerang di tali politiche.
Ultimamente, il piano di caratterizzazione
presentato dall’A.R.P.A.Cal. ha segnalato la presenza in ben 43 punti di
campionamento di sostanze altamente nocive ed inquinanti sui fondali portuali
crotonese. Le principali sostanze trovate sono: zinco, piombo, cadmio,
mercurio, arsenico. Come si può facilmente immaginare, tali veleni sono
strettamente legati alla presenza in età passata degli stabilimenti chimici-metallurgici
e alla scarsa sorveglianza degli enti preposti sugli scarichi industriali.
D’altronde, oggi, non scopriamo certo l’acqua calda! Infatti, basta andare
indietro negli anni e giungere al 29 giugno 2000 per rilevare che, in una
riunione tenutasi presso la sede del commissario delegato per l’emergenza nel
settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria alla
presenza del prefetto di Crotone, dr. Gallo, dell’ufficio del commissario, avv.
Italo Reale, del comune di Crotone, dott. Milito Francesco, dott. Ma rullo
Antonio, ing. De Martino, del A.S.L. di Crotone, dott.ssa Bilotta Rosa e dr.
Mezzotero, della soc. Pertusola, ing. Giuseppe Calogero, ing. Vincenzo Mano,
ing. De Sandre, ing. Raccosta, della provincia di Crotone, prof. Malarico
Carmine e arch. Artese Nicola, il verbale così riportava:
"Si rileva una
situazione di contaminazione generalizzata con zone d’inquinamento molto
elevato legate alla mancanza di argilla che si presenta non compatta e assente
in alcuni punti in cui la presenza di strati di tipo sabbioso e limosi accentuano
la ritenzione di contaminanti. È stata rilevata una presenza di solfati e di
Manganese in quantità più elevata nelle aree di maggiore attività industriale.
Il Sub Commissario valutata la consistenza della contaminazione sostiene che è
necessario procedere ad una bonifica sostanziale dell’intero sito che dovrà
coinvolgere fortemente il Ministero dell’Ambiente e sollecita, in virtù di
quanto esaminato, l’estensione delle analisi al perimetro esterno all’area
dello stabilimento per come definito nel D.M. 471/99.”
Nella fase conclusiva
della riunione si prendeva in esame la discarica privata e la responsabilità
patrimoniale ambientale.
Per quanto riguarda la discarica si apprendeva che la
realizzazione avrebbe dovuto essere a carico della nuova società Pertusola e
sorgere su un sito già individuato dal comune di Crotone. A proposito della
responsabilità patrimoniale ambientale, si evinceva dal verbale che: “la
società Pertusola si obbliga all’esecuzione di tutti i lavori di demolizione,
messa in sicurezza e bonifica previsti nel relativo progetto mentre Enirisorse
acquisisce alla propria sfera giuridica la proprietà della discarica a mare.”
Quindi, già nel 2000 era noto a tutti che il nostro mare stava diventando una
pattumiera chimica. Nessuno fino ad oggi ha affrontato seriamente tale
problema. Le sostanze velenose con le correnti marittime si stanno propagando e
il benessere marino si sta piano piano modificando.
In cosa non si sa. Appaiono
all'orizzonte delle strane bolle, certamente, non dovute alla presenza di pesci
ma di qualche probabile agente chimico. Alcuni scienziati di “fama internazionale” hanno attribuito la
causa di tale fenomeno ai recenti movimenti tellurici che hanno interessato la
nostra costa. Alla luce dei dati in nostro possesso e resi pubblici durante l’anno in corso, c’è
comunque poco da stare allegri (vedi tav.1). Anche perché di recente abbiamo
constatato la presenza di bolle anche nella zona portuale.
Tav.1 - Carotaggio porto industriale-commerciale di Crotone.
Fonte:A.R.P.Cal.
Pubblicato sulla rivista la Provincia KR n.1, Luglio 2013.
Vedo con piacere che il blog è ripartito... grazie e buon lavoro.
RispondiEliminaQuello che segue è quanto ho scritto sul mio profilo facebook nel rimandare al suo blog; un saluto.
RispondiEliminaSegnalo questo blog del giornalista pubblicista Romano Pesavento:
http://pesaventoromano.blogspot.it/
mi sembra ben fatto, e ho l'impressione che si tratti di una di quelle persone che sanno lavorare e appassionarsi in silenzio.
Gentile Antonio Cataldo,
Eliminala ringrazio per i complimenti e la segnalazione fatta sul suo blog. Saluti. Romano Pesavento