Il 5 febbraio si conclude, al museo Lu.C.C.A. - Lucca center of contemporary art, la mostra personale di Beatrice Gallori dal titolo “Core”. La cifra distintiva dell’artista toscana si identifica nel cerchio e nella sinuosità del tratto; la vita prende forme “globoidali” (le cellule) e il nostro pianeta stesso non è altro che una grande sfera (una sorta di grande cellula pulsante). Piccolo e grande, Yin e Yang, inizio e fine dell’Universo, come eterno ritorno, si snodano, proiettandosi in modo tridimensionale, attraversando lo spazio, come una promessa di rinascita o forse come una speranza di redenzione.
La complessità / la semplicità della cellula trova espressione e forza iconica nella levigatezza dei materiali lucidi, nelle forme ricurve e nell'istallazioni dialettiche, il cui esito conclusivo è fondere “finito” e “infinito”. In ogni stanza del museo si penetra nei ritmi della genetica molecolare; nel Dna della persona; nel cui flusso ematico, simbolicamente rappresentato dalle tinte vermiglie o dai bianchi perlacei, scorre l’identità e la potenzialità dell’essere. Diversi per infinite combinazioni cromosomiche e per possibilità siamo accumunati da un’unica origine e un unico destino: pulviscolo siderale.
Pubblicato su la Provincia KR online
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